Mediaset criptata su Sky. Sky si dice sorpresa, ma di certo non farà molto per impedire a Mediaset di auto-oscurarsi e abbandonare il bouquet di programmi Sky. “Una libera scelta che non ci lascia particolarmente sorpresi, procediamo di conseguenza” ha commentato l’amministratore delegato di Sky Italia, Andrea Zappia, presente al Meeting di Rimini.
«Siamo molto tranquilli – ha affermato Zappia come riportato oggi dal quotidiano ItaliaOggi – e stiamo ovviamente già impostando le modifiche necessarie. Oggi gli spettatori sono abituati a guardare la tv su diverse piattaforme, lo faranno anche in questo caso».
Zappia ha specificato che «nel resto d’Europa, a partire dalla Gran Bretagna, nessuna richiesta di pagamento per i canali free ha mai ottenuto un pagamento». Una semplificazione, questa che non tiene conto di quanto potrebbe succedere nell’immediato futuro
La questione infatti sta diventando un tema di dibattito europeo e l’amministratore delegato di Itv, Adam Crozier, sta facendo esattamente come Mediaset chiedendo i diritti di ritrasmissione alle due pay tv BskyB e Virgin Media, ricordando che negli Stati Uniti le tv in chiaro hanno incassato 2,9 miliardi di euro nel 2014 per la ritrasmissione. In realtà la situazione inglese è proprio strutturata al contrario: i canali gratuiti pagano per esserci.
Pure David Abraham, amministratore delegato di Channel 4, pretende che vengano risconosciuti i diritti di ritrasmissione. E dalla Bbc fanno notare come il gruppo Fox, ovvero l’azionista numero uno di Sky, che in Europa fa spallucce, incassi invece senza battere ciglio i diritti di ritrasmissione nel mercato statunitense, facendosi pagare dagli operatori pay via cavo o satellite che ospitano i canali Fox o Fox news.
Per il mercato britannico i diritti di ritrasmissione potrebbero valere, complessivamente, circa 275 milioni di euro. In Italia, invece, si parla di una cifra attorno ai 100 mln di euro all’anno da spartirsi, principalmente, tra Rai e Mediaset.