Figc dà ok ai gps sui giocatori in partita. Il Consiglio della Figc, che si è tenuto oggi a Milano, ha preso decisioni importanti per la stagione iniziata da poco. Da segnalare la volontà di accogliere la richiesta avanzata dalla Lega Serie A, che permetterà di indossare anche durante le partite i gps sui giocatori. Si tratta di uno strumento davvero utile, che conferma come la tecnologia possa essere un supporto importante per migliorare le prestazioni. I gps, infatti, già da qualche tempo vengono impiegati nelle sedute di allenamento per la rilevazione di dati come distanza percorsa, velocità e frequenza cardiaca.
Il direttore generale della Federcalcio, Michele Uva, ha comunque spiegato che ci saranno delle condizioni da rispettare: “I sistemi gps non devono essere dannosi per la salute e i dati rilevati non potranno essere utilizzati durante la gara dagli staff tecnici”.
Negli ultimi tempi diversi allenatori hanno deciso di introdurre il sistema di posizionamento su base satellitare anche per ridurre il rischio “scansafatiche”, ovvero atleti che nel corso degli allenamenti fanno meno fatica possibile per risparmiarsi in vista della gara vera e propria. Nel calcio moderno, invece, sono molti gli allenatori a sostenere che un allenamento fatto bene può essere considerato indispensabile se si vuole rendere al meglio quando si scende in campo nelle partite ufficiali.
Questo nuovo modo di agire per allenamenti e partite permetterà non solo di valutare l’impegno di ogni singolo atleta, ma anche di impostare una preparazione specifica in base alle singole esigenze ed evitare, il più possibile, l’insorgere di infortuni muscolari. Sarà inoltre possibile trarre informazioni interessanti anche su quali possano essere i ruoli che dedicano maggiore attenzione alla fatica e quelli che invece lo fanno meno.
Una pratica di questo tipo non è comunque insusuale: anche la nazionale di rugby l’ha introdotta da qualche anno grazie a una speciale imbragatura anti – urto per studiare i movimenti dei giocatori.