Serie B, sindaco Teramo: “Senza motivazioni sentenza sospendere il campionato”. Il calcio italiano è reduce dall’ennesima estate di processi e sentenze sportive in seguito al nuovo scandalo “Calcioscommesse” che ha coinvolto diversi club, anche se in casa Teramo continua a regnare l’insoddisfazione. Il club abruzzese, infatti, inizialmente era stato retrocesso in Serie D per una presunta combine (la società ha sempre negato ogni responsabilità) nella gara con il Savona, ma nel processo di appello è stato deciso il reintegro in Lega Pro con penalizzazione, anche se sul campo la squadra aveva guadagnato la promozione in Serie B.
Ora, però, è il sindaco di Teramo, Maurizio Brucchi, a prendere posizione e a fare una richiesta davvero clamorosa: “Qualcuno ha provato a combinare la partita? Ci sono prove? Se così è, va punito e anche severamente. Ma l’eventuale presunto coinvolgimento di altri, senza prove, su indizi peraltro non concordanti, non può condannare una squadra, una città, un popolo. Lo ha detto il Coni: anche nella giustizia sportiva ci vogliono prove. Teramo ha battuto le sue rivali sul campo, mentre le rivali hanno dimostrato di essere più brave con le carte bollate“. Una sentenza, quella di secondo grado della Figc, ritenuta da Brucchi “aberrante e contraddittoria“, “una sanzione gravissima in assenza di prove”, “una campagna di moralizzazione voluta dalla Figc che ha il suo agnello sacrificale”, frutto di un semplice dispositivo perchè “ad oggi – le perplessità del primo cittadino di Teramo – delle motivazioni, nessuna traccia. Da amministratore onesto, serio e puntuale, che tutti i giorni si confronta con la dura realtà quotidiana, mi sarei aspettato che subito, coloro che hanno deciso la condanna del Teramo, ci rendessero edotti delle colpe e delle responsabilità dei nostri presidenti, direttori sportivi , giocatori. Questo non è avvenuto, tanto da rendere quasi impossibile il ricorso alla Corte di Giustizia Sportiva del Coni sulla quale pende una grande responsabilità: dire all’intero Paese se la condanna di Campitelli e la revoca, ripeto la revoca, del titolo sportivo al Teramo calcio sia giusta”.
Il primo cittadino abruzzese non ha comunque intenzione di fermarsi qui e ha già in mente due azioni da mettere in atto proprio perché il rammarico per l’impossibilità di realizzare il sogno Serie B è forte: “Vogliamo chiedere alla Corte di Giustizia Sportiva del Coni di mettere la parola fine a questa angosciante situazione, lasciando ad ogni cittadino teramano la serenità di un giudizio. Da oggi in poi l’Ufficio Legale del Comune di Teramo (ed ogni avvocato teramano che lo vorra’ fare) monitorerà tutte le sentenze in materia di illecito sportivo per verificare se, in casi analoghi, soggetti deferiti, magari di serie A, saranno valutati con lo stesso severissimo metro di giudizio dagli organi di Giustizia Sportiva. Seguiremo o tutti i processi per illecito sportivo e segnaleremo alle competenti autorità in ogni sede giudiziaria, sportiva ed ordinaria, le eventuali disparità di trattamento rispetto al caso Campitelli e Teramo calcio”.