La Serie A ha ancora molta strada da fare per essere all’altezza della ricca Premier League e non è ancora un prodotto capace di attirare investitori stranieri. E’ questa l’opinione di Gianluca Vialli, raccolta dall’agenzia Reuters nel corso della convention Soccerex in corso a Manchester. “Non credo che il calcio italiano sia un prodotto particolarmente interessante per chiunque voglia investire a meno che non sia un soggetto italiano che capisce esattamente ciò che accade nel nostro Paese e il modo in cui le cose vengono fatte”, ha affermato l’ex attaccante di Sampdoria e Juventus.

“Se fossi uno straniero ricco non vorrei investire in Italia perché ci sono così tante incertezze, tutti gli scandali legati alla corruzione e partite truccate. Poi c’è la Lega Calcio, un’istituzione fatta dai proprietari che stanno combattendo con l’altro tutti i tempi. Si tratta di un ambiente molto instabile, non è l’ideale per chi vuole investire nel calcio”, ha aggiunto Vialli.

“Abbiamo ottenuto importanti ricavi delle televisioni, ma non riusciamo a vendere il nostro prodotto all’estero come la Premier League perché il nostro prodotto non è così attraente”, ha osservato Vialli. “Il nostro gioco è un po’ troppo tattico, gli stadi non sono moderni, il nostro modo di giocare è un po’ più lento”. Insomma, secondo Vialli, la Serie A “non è un prodotto che si rivolge in tutto il mondo”.

L’ex player-manager del Chelsea ha poi aggiunto che la Serie A ha perso l’occasione di di fare il salto di qualità sfruttando il periodo in cui i migliori giocatori del mondo, come ad esempio il francese Zinedine Zidane e il brasiliano Ronaldo giocavano in Italia.

“Purtroppo non abbiamo pensato al futuro, ma solo al presente, senza investire nel nostro futuro. Siamo dietro ma cerchiamo di recuperare in fretta”, ha detto Vialli. L’ex attaccante si è detto, almeno incoraggiato dai segnali di progresso in Serie A. “Le cose hanno cominciato a cambiare da poco, ma penso che ora dobbiamo copiare l’Inghilterra stabilendo regole per vagliare la solvibilità e l’onorabilità dei potenziali proprietar”, ha aggiunto Vialli. “Questo è qualcosa che non avevamo prima. E’ stato messo in atto, ma è necessario per assicurare la gente che le nuove regole siano rispettate”.

Soggetti stranieri hanno comunque iniziato a investire in Italia come l’americano James Pallotta ora presidente della Roma e l’indonesiano Erick Thohir al timone dell’Inter, mentre la Juve ha fatto progressi da quando hanno costruito il loro nuovo stadio. “Si tratta solo di impostare il giusto esempio. Sono lieto di vedere che ci sono alcune squadre di calcio che stanno cercando di cambiare la tendenza e muovere verso un modello britannico di club, ovviamente con una forte identità italiana”, ha detto Vialli. “Avere proprietari stranieri aiuterà ma dobbiamo meritarle, dobbiamo fare del nostro meglio per fare appello a persone che vogliono fare grandi cose”.

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