#DerbyMilano – Per chi ha avuto il piacere di leggere quello che è considerato il manuale sulla gestione di una società calcistica di Ferran Soriano, uno degli artefici del Barcellona di Rijkaard e Guardiola, nonché attuale amministratore delegato del Manchester City, sa che per la crescita di una società è fondamentale innescare il circolo virtuoso vittorie – denaro – più vittorie – più denaro. In questo contesto è imprescindibile avere un rosa di valore che sia supportata dalle entrate: il problema è che per avere giocatori di livello mondiale si deve avere ricavi di pari livello.
Negli ultimi anni per Inter e Milan questa è stata una questione difficile da affrontare. La spending review messa in atto dalle due società per vari motivi (riduzione degli investimenti, taglio dei costi, vincoli imposti dal Fair Play Finanziaro) ha portato ad avvicinare il rapporto stipendi/ricavi alla “regola aurea”, ma ciò a comportato una sensibile riduzione del valore della rosa e soprattutto un periodo senza successi e di insoddisfazione per i tifosi.
#DerbyMilano – L’Inter post Triplete
Il 22 maggio 2010 a Madrid l’Inter di Massimo Moratti e Josè Mourinho si laureava Campione d’Europa chiudendo una storica impresa: la conquista del Triplete. Per raggiungere questo obiettivo, lo storico presidente nerazzurro aveva compiuto sforzi significativi, acquistando giocatori importanti dal punto di vista sportivo, del valore e degli ingaggi. La seguente opportunità di capitalizzare il successo ottenuto si è trasformata in una situazione difficile da gestire per lo stesso Moratti che, seguendo il cuore, non è riuscito a sfruttare l’occasione e lanciare la società nell’orbita di squadre come Manchester United, Barcellona e Real Madrid, tanto da arrivare a cedere il controllo della società ad Erick Thohir.
Cinque anni dopo la nuova Inter di Thohir si prepara ad avviare un nuovo corso fatto di investimenti oculati, crescita sostenibile e risultati di primo piano. Dopo una partenza a singhiozzo il nuovo presidente ha deciso di affidarsi a Roberto Mancini, il quale, mettendo in campo l’esperienza di manager maturata nelle esperienze all’estero, pare (pur con il notevole sacrificio di Kovacic) essere stato capace di mettere insieme una rosa fatta di giocatori di valore (Kondogbia, Perisic, Jovetic) senza prosciugare la casse già in difficoltà della società.
Dalla capacità del Mancio di riportare l’Inter alla vittoria (e soprattutto in Champion’s League) dipenderà il progetto societario messo a punto da Thohir e dalla sua squadra: infatti, questi nuovi investimenti diventeranno un problema qualora l’Inter non riesca a innescare una sensibile crescita nei ricavi che finora hanno avuto addirittura una marcata tendenza negativa.

#DerbyMilano, il Milan del dopo Ibra
Una girandola di allenatori in panchina, una riduzione degli investimenti alla voce “giocatori” e un paio di stagioni con risultati non all’altezza della storia rossonera hanno fatto seguito ad un’ottima performance sul campo da parte del Milan guidate da Allegri.
Il tecnico livornese è stato capace di raccogliere i frutti di una rosa di livello impreziosita dal talento e dallo strapotere in Serie A di Zlatan Ibrahimovic. Questa condizione è stata resa possibile dagli sforzi di Berlusconi che ha aperto le casse rossonere ed ha investito in giocatori capaci di vincere il campionato, a conferma che i giocatori forti portano vittorie, ma anche ingenti costi.
Tuttavia, questa situazione si è ulteriormente appesantita fino a rendersi insostenibile a causa di ricavi non all’altezza dei risultati e all’austerity imposta dal presidente che ha portato a disinvestimenti significativi sul piano della valore della rosa, con conseguenti risultati mediocri.
In questa cornice si è inserito il broker thailandese Bee Taechaubol, rappresentante di un gruppo di investitori pronti al (possibile) acquisto societario da Finivest, che sembrano aver dato respiro alle casse della squadra rossonera, permettendo così acquisti di spessore soprattutto economico come Romagnoli, Bertolacci e Bacca, per la tranquillità del neo allenatore Sinisa Mihajlovic.

#DerbyMilano, Inter e Milan devono ritornare protagonisti
Il trend evidenziato mostra una crescita delle voci considerate, seppur non al livello degli “anni d’oro” delle due formazioni. I club sono stati pervasi da una spinta più aziendalistica e manageriale e si è capito che non ci può essere redditività senza vittoria e viceversa, sull’esempio degli altri grandi club europei: gli investimenti fatti (in attesa di uno stadio di proprietà) hanno come obiettivo proprio quello di far ritornare le società immediatamente ai vertici per sfruttare l’effetto Champion’s e ritornare a respirare, in attesa di tornare ai fasti del passato.


#DerbyMilano, evoluzione monte ingaggi della prima squadra di Inter e Milan
