Torna all’Arena di Milano il trofeo in memoria di Arpad Weisz. L’Arena Civica di Milano sarà il teatro mercoledì prossimo della terza edizione del torneo di calcio intitolato ad Arpad Weisz, il grande allenatore degli anni Trenta ucciso ad Auschwitz. Il Trofeo Weisz (riconosciuto ufficialmente dalla Figc) vedrà sfidarsi gli allievi di Bologna, Milan, Inter e Dktv Miskol ed è patrocinato dai Comuni di Milano e Bologna, oltre alla Federcalcio ungherese. Sarà presente anche la Caritas con una delegazione di richiedenti asilo.

Il torneo avrà’ inizio alle 15.45 e sarà preceduto da una sfida tra le Camere del Lavoro di Milano e Bologna. Partecipa all’iniziativa anche Radio Popolare. Per la prima volta dal dopoguerra, sarà possibile ammirare il volume ‘Il giuoco del calcio‘ di cui Weisz fu co-autore e che per anni rappresentò un punto di riferimento per i tecnici italiani con prefazione dell’unico allenatore della storia a vincere due campionati del mondo, per di più consecutivi: Vittorio Pozzo.

Per tutta la giornata l’Arena Civica ospiterà una mostra sulla vita di Weisz con le tavole del disegnatore Matteo Matteucci. Mercoledì mattina, invece, la squadra del DKTV Miskol si recherà al Meazza per deporre una corona di fiori davanti alla targa intitolata a Weisz, posta dal Comune di Milano nel 2012. Al termine del torneo, alle 20.45, andrà in scena alla Sala Appiani, lo spettacolo teatrale ‘Shoah’ di Roberto Cajafa, un’originale rappresentazione di un carteggio tra ebrei tedeschi durante i primi anni del nazismo.

Chiara Bisconti, assessore allo Sport del Comune di Milano, ha voluto sottolineare quanto sia importante per la città poter ospitare anche quest’anno un evento che unisce lo sport alla possibilità di riflettere: “Oggi, in una fase storica come quella che stiamo vivendo, e’ piu’ che mai importante che lo sport si faccia veicolo di messaggi di solidarietà e di accoglienza. Insieme al Comune di Bologna e grazie all’impegno del progetto “W il Calcio” stiamo creando una piccola tradizione che, speriamo, l’anno prossimo potrebbe approdare in Ungheria, paese natale di Weisz. Da Milano parte ancora una volta un segnale importante contro ogni discriminazione”.

Arpad Weisz fu un giocatore e soprattutto un grande allenatore di calcio degli anni ’30. Vinse tre scudetti e una coppa internazionale. Cittadino ungherese di origini ebraiche, si aggiudicò il primo campionato a girone unico, nel 1929, con l’Internazionale. Aveva solo 34 anni, ed ancora oggi resta il più giovane allenatore del calcio italiano ad aver vinto il tricolore. Passò poi a Bologna e anche lì raccolse trofei, tra cui la Champions League dell’epoca (Trofeo Expo di Parigi, Bologna-Chelsea 4-1, 1937). Era un allenatore popolarissimo, ma nonostante questo finì per essere vittima dalle leggi razziali, dalla persecuzione, dallo sterminio. Weisz inizialmente si rifugiò in Francia e poi in Olanda, ma venne poi arrestato e deportato ad Auschwitz, dove morì nel 1944. Insieme a lui vennero uccisi la moglie e i figli di 8 e 10 anni. Non è un caso che sia stata scelta l’Arena come sede del torneo: qui Giuseppe Meazza, scoperto proprio da Weisz, segnò le sue prime reti.

 

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Giornalista, laureata in Linguaggi dei media all'Università Cattolica di Milano. Esperienza soprattutto in siti internet e qualche incursione in TV e sulla carta stampata.