I conti della Juventus finiscono sotto la lente del vicedirettore di Libero, Franco Bechis, che in un articolo pubblicato sull’edizione odierna del quotidiano, mette in evidenza come la mancata qualificazione dei bianconeri alla possa edizione della Champions League potrebbe pesare negativamente sul bilancio dei bianconeri per la stagione successiva.
Nella sua disamina, Bechis rispolvera il bilancio 2014 della Giovanni Agnelli & C, la cassaforte con cui gli eredi dell’Avvocato controllano, attraverso la quotata Exor, il gruppo Fiat Chrysler ma anche la Juventus. Nel documento di bilancio, sottolinea Bechis, ci sono ben 17 avvertenze ai soci sul fatto che i conti della società bianconera possano andare assai peggio rispetto a quelli della scorsa stagione, chiusi con ricavi per 328 milioni e un utile netto di 2,3 milioni.
Con mestiere tipico del giornalista navigato, il vicedirettore di Libero avverte che quella degli amministratori della Giovanni Agnelli & C. è una cautela che spesso si usa per avvertire gli azionisti di società quotate sui rischi che si corrono mettendo lì i propri risparmi (in gergo tecnico si parla di forward looking statements). Ma fatta questa premessa Bechis non esita a sottolineare con enfasi che “17 avvertenze sono tante: il 50% in più di quelle scritte poche pagine prima su C&W, altra controllata Usa della cassaforte degli Agnelli con un patrimonio di 2 miliardi di dollari, assai più consistente della Juve. Diciassette dubbi per altro avanzati all’inizio dell’estate, quando si conosceva ormai la campagna acquisti/cessioni della squadra, ma nessuno immaginava il disastroso esordio nel campionato di calcio“.
Primo avvertimento agli azionisti: sì, la Juve nel 2014-2015 ha fatto cose straordinarie, ma è difficile ripeterle, perché “l’incapacità di trattenere le key person potrebbe avere un impatto negativo sulla effettiva capacità di gestione e sulle prospettive di crescita della società”. E in effetti, con l’addio di Carlos Tevez, Andrea Pirlo, Arturo Vidal e da ultimo il direttore commerciale Francesco Calvo, questo sembra essere avvenuto.
Gli eredi Agnelli, scrive ancora Bechis, si sono spinti perfino più in là: “I risultati economici sono significativamente influenzati dai risultati sportivi ottenuti e dalla partecipazione alle diverse competizioni, in particolare alla Uefa Champions League. Una eventuale mancata qualificazione potrebbe comportare riflessi negativi significativi sulla situazione economica e finanziaria della società”.
Ormai spiegato che le avvertenze contenute nel bilancio della Giovanni Agnelli & C. sono di fatto una formalità e che i rischi evidenziati sono solo potenziali, Bechis si lascia andare: “Come, una mancata qualificazione alle coppe europee? Va bene la prudenza, ma gli Agnelli stavano parlando della Juventus campione di Italia per la quarta volta consecutiva, vincitrice della Coppa Italia e finalista della Champions League! Perché questi prudentissimi, ma oscuri presagi sull’immediato futuro? Certo, per la Giovanni Agnelli & C. conta solo la situazione finanziaria della Juve, mai tanto allegra: per 5 anni è stata in perdita, quest’anno per la prima volta in utile (2,3 milioni al 30 giugno scorso), ma pronta a tornare in rosso”.
Non a caso gli eredi Agnelli, ricorda ancora il vicedirettore di Libero, si felicitano solo di una cosa: essere riusciti a fare un bel prestito alla Juve a interessi che li fanno gongolare: “Exor ha approvato una linea di credito di massimi euro 50 milioni a favore della controllata Juventus Football Club, a un tasso di interesse pari all’Euribor ad un mese maggiorato di uno spread del 2%. L’operazione permette a Exor di investire parte della sua liquidità a breve termine con una remunerazione interessante”.
Quanto ai conti della Juve, nella bozza del bilancio che l’assemblea degli azionisti deve ancora approvare, si rivela come la campagna acquisti abbia appesantito i conti della società di 86,3 milioni di euro, così ripartiti: 14,2 quest’anno; 38,8 l’anno prossimo; 24,8 nel 2017-2018 e 8,5 l’anno successivo. Lasciando partire Sebastian Giovinco, Tevez e Fernando Llorente la società ci ha rimesso 4 milioni di euro: la svalutazione residua del loro ammortamento.
Anche per questo non è escluso, per stessa ammissione degli amministratori, che la Juve possa chiude rosso di bilancio nel 2015-2016: “Il risultato dell’esercizio, ad oggi previsto in perdita, sarà influenzato da incrementi dei costi relativi la gestione sportiva e dalle variazioni, anche rispetto ai ricavi attesi, che deriveranno dai risultati sportivi effettivamente conseguiti in Italia e in Europa”.