Il calcio professionistico spagnolo ha dimezzato il proprio debito nei confronti del Fisco nelle ultime due stagioni, secondo i dati del rapporto pubblicato oggi dal governo e dalla Lega calcio sulla situazione finanziaria dei club di prima e seconda divisione.
“Nel gennaio 2013, il calcio professionistico in Spagna aveva un debito di 650 milioni di euro. Oggi il debito è ridotto a 317 milioni”, ha detto il presidente della Lega calcio Professionale (LFP), Javier Tebas, dopo un incontro a Madrid con il numero uno del Coniglio Superiore dello Sport (CSD), Miguel Cardenal. La Lega ritiene che entro un anno la cifra sarà ridotta a 275 milioni di euro e che entro tre anni e la Primera Division spagnola sarà “completamente risanata”. Per la seconda categoria ci vorrà un po’ più tempo, secondo le stime effettuate.
Secondo uno studio effettuato da KPHG per la Uefa, nella stagione 2010-2011 i debiti del calcio spagnolo ammontavano a 1,2 miliardi solo per Real Madrid e Barcellona, mentre 2,2 miliardi per gli altri 16 club prima divisione. Nel dettaglio, si trattava di 660 i milioni per il Real, 548 per i Blaugrana: due club che comunque si sono sempre cavati d’impaccio grazie alle enormi moli di ricavi. Col solo fisco spagnolo, il debito totale dei club iberici, secondo lo studio, era di 670 milioni di euro, che dovevano e dovranno essere ammortizzati entro il 2020.
Per poter riscuotere, il Fisco – come confermano fonti ministeriali – ha spesso vigilato e confiscato qualunque pagamento rilevante ottenuto dalle società, incluso entrate dei ticket, diritti televisivi e pubblicità. Ed è per questo, non per la “volontà” mostrata dai club di rimediare che le casse dello Stato avevano già ridotto il debito a 752 milioni di euro nel gennaio 2012.