Inter, addio a Fassone vicino. Zanetti o Bolingbroke al suo posto. Nuova rivoluzione in organigramma in arrivo in casa Inter a quasi due anni dall’arrivo del presidente Erick Thohir. Secondo quanto riporta “La Gazzetta dello Sport”, le strade del direttore generale Marco Fassone e del club nerazzurro sono da considerarsi divise: l’ufficialità dovrebbe arrivare nelle prossime ore.
Non si tratta comunque di una novità improvvisa: qualche voce sul conto del dirigente era già circolata negli ultimi mesi, ma da ieri le voci sono diventate più concrete e ormai sembrano esserci davvero pochi dubbi. A Fassone sarebbe già stata comunicata l’interruzione del rapporto e di fatto il suo legame con l’Inter può considerarsi concluso.
La comunicazione ufficiale all’ex dg è stata data dall’amministratore delegato del club Michael Bolingbroke nelle ore passate edesattamente mercoledì scorso. A questo punto il dirigente inglese diventerà il primo referente a livello sportivo di Roberto Mancini, che proprio ieri è stato informato del cambiamento. I rapporti tra i due non dovrebbero essere difficili: entrambi, infatti, si conoscono dai tempi di Manchester, anche se lavoravano sulle sponde opposte, City per l’allenatore e United per il dirigente.
La decisione di allontanare Fassone arriva comunque prima di quanto si pensasse: il contratto che lo lega alla società di Corso Vittorio Emanuele sarebbe scaduto a giugno 2016, ma nelle ultime ore la situazione è cambiata su decisione di Thoir che vuole proseguire con il restyling del club messo in atto dal suo arrivo. La convivenza tra Fassone e Bolingbroke non sarebbe comunque delle migliori e questo ha facilitato l’addio.
Il dg era arrivato in nerazzurro a maggio 2012, su decisione di Moratti, ma con lui i rapporti si sono man mano deteriorati e la sua posizione è diventata più difficile: l’Inter, infatti, ha ormai una realtà duplice, metà italiane metà anglofona, che non sempre riescono ad andare perfettamente d’accordo.
Tra le motivazioni che avrebbero spinto Thohir ad allontanare Fassone ci sarebbero anche alcune scelte di mercato pesanti sul piano economico in una situazione generale già piuttosto complessa. Non ci sono però certezze, visto che appare difficile pensare che alcune decisioni non siano arrivate con l’avvallo dell’idonesiano.
Pensare a cosa succederà nell’organigramma dell’Inter è quindi d’obbligo: almeno per ora Fassone non sarà sostuito, ma una soluzione diversa, soprattutto perchè serve qualcuno che si occupi delle questioni con la Lega, non può essere esclusa. Gli scenari possibili sembrano essere due: da una parte si potrebbe pensare a un Mancini con più poteri, in stile manager all’inglese (su questo però per ora non ci sono conferme), dall’altra potrebbe crescere la posizione di Javier Zanetti, vicepresidente che dell’arrivo di Mancini si è riavvicinato alla squadra e di fatto ha rappresentato il collante istituzionale ma anche sentimentale fra i comparti dell’Inter attuale. Da non scartare anche l’idea di un ritorno di Ivan Ramiro Cordoba, ex team manager, ora avviato alla carriera da direttore sportivo.