Il sindacato mondiale dei calciatori (FifPro) sta programmando di rivoluzionare il mercato dei trasferimenti attraverso un azione legale, da presentare alla Commissione europea, nei confronti della Fifa, è quanto riportano oggi i quotidiani ‘Guardian’ e ‘Frankfurter Allgemeine Zeitung’.

La FifPro, che rappresenta oltre 65mila giocatori in 65 paesi, vuole semplificare il passaggio dei giocatori contrastando le richieste economiche delle società quando un giocatore sotto contratto cambia squadra, situazione che discrimina i calciatori rispetto agli altri lavoratori in termini di libertà di movimento. Il sindacato dei calciatori punta l’indice sulle cifre esorbitanti dietro l’acquisto di giocatori che creano disparità tra società medio-piccole e top club favorendo una elite.

Con la richiesta all’Unione europea la FifPro propone che i giocatori possano liberarsi dal club di appartenenza con maggior facilità salvo però dare un periodo di preavviso. Tra le altre richieste del sindacato l’abolizione dei prestiti, delle limitazioni delle rose e i riconoscimenti economici agli agenti.

Una soluzione del genere metterebbe effettivamente a soqquadro l’intera organizzazione del calciomercato mondiale e dei club che finora hanno fatto sempre riferimento alle regole vigenti, per tenere sotto controllo anche i grandi calciatori.

La FifPro sembra però realmente intenzionata a chiedere all’Unione europea un intervento del genere per far aumentare il raggio d’azione dei calciatori. “Abbiamo bisogno di nuove regole per proteggere giocatori e club. Se vincessimo e la Commissione europea dichiarasse illegali tali norme, accadrebbe qualcosa di simile al caso Bosman“, spiega il segretario generale di FifPro Theo van Seggelen ricordando la sentenza del 1995 che tolse le limitazioni alla libera circolazione dei giocatori in Europa.

Oggi il sindacato mondiale calciatori terrà una conferenza stampa per chiarire l’impatto che l’iniziativa potrà avere sul mondo del calcio.

Per quanto la FifPro possa spiegare che l’impatto di tale iniziativa possa esser positiva per l’intero sistema calcio, i club comunque intraprenderanno una lotta per far in modo che anch’essi vengano tutelati e non certamente con un preavviso di un mese da parte di un calciatore che, fino a quel momento, viene pagato con puntualità.

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Laureato in scienze politiche, ha frequentato il master in 'Informazioni multimediali e giornalismo economico' presso il Sole24Ore.