E’ corsa contro il tempo per sbloccare la prevendita dei biglietti di Napoli – Juventus, che si disputerà sabato sera (20.45) al San Paolo. La riunione del Gos, presieduta dal vice questore Gaetano Rinaldi, cui hanno partecipato sia il Comune sia il club presieduto da Aurelio De Laurentiis, è servita a prendere atto della situazione: i lavori per il ripristino della sicurezza sono improcrastinabili. Bisogna riparare 12 tornelli e 10 telecamere di video- sorveglianza. Il Comune si è impegnato a fare la sua parte e comincerà già oggi.
Il verbale dell’incontro è stato trasmesso al Viminale che nel pomeriggio si pronuncerà sulle modalità di acquisto dei tagliandi. La possibilità di una gara a porte chiuse non è contemplata: sarà chiuso solo il settore ospiti. Il Napoli è infastidito (la questione dei tornelli era stata sollevata da mesi) e attende con impazienza la decisione per mettere a disposizione, in clamoroso ritardo, i biglietti per il big match. Molto difficile che possa accadere già stasera, probabile che tutto sia rinviato a domani mattina.
E così i tifosi avranno a disposizione poco meno di tre giorni per correre al botteghino. Il sindaco de Magistris ha promesso il massimo impegno. «Alcune richieste si indirizzano al Comune, altre al Napoli. Se ognuno fa la sua parte, al San Paolo si potrà giocare. Tutto quello che ci viene chiesto, lo abbiamo fatto e lo faremo, quindi da parte nostra non c’è nessuna preoccupazione».
Sulla vicenda è intervenuto anche il Prefetto, Gerarda Pantalone. «Sono fiduciosa che questi interventi saranno fatti, altrimenti si potrà porre rimedio con altri mezzi, come l’utilizzo di più steward, circa 700».
A Palazzo San Giacomo, intanto, è arrivata la diffida e messa in mora dell’Aci di Napoli per l’inquinamento acustico procurato dall’impianto di Fuorigrotta. L’atto è stato firmato dal presidente Antonio Coppola. «Dobbiamo tutelare la quiete la vivibilità degli oltre centomila cittadini residenti nell’area. Abbiamo deciso di intervenire perché numerosi automobilisti hanno presentato denunce. Le ambulanze restano spesso bloccate e molti restano barricati in casa».