Napoli, nonostante la squadra di Sarri dia ampi segnali di crescita, il presidente del club partenopeo, Aurelio De Laurentiis, bada al momento a risolvere una sola questione: lo stadio ‘San Paolo’. Un problema che ormai da anni il Napoli si trascina dietro e che mai sembra risolversi.
“Il Comune mi sta dando a disposizione un grande cesso. Io sono Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli. Mi hanno fatto strapagare lo stadio, ma me lo dovrebbero dare gratis il San Paolo“. E’ l’ennesimo duro sfogo del presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis sulla questione stadio San Paolo a ‘Radio Kiss Kiss’.
“L’affitto che chiede il Comune è stratosferico, l’ha detto il Coni interpellato dal Comune per stabilire i parametri economici. Ho portato il Napoli per sei anni consecutivi in Europa e tutta la ‘monnezza’ della napoletanità non di livello l’abbiamo ammortizzata nel mondo con l’immagine del Calcio Napoli che è diventata la sedicesima squadra a livello mondiale, lo dice il Ranking. Milan, Lazio e Roma sono molto lontane dal Napoli“, ricorda ancora.
Per De Laurentiis “questi risultati sono arrivati nonostante la schifezza della schifezza, della schifezza della straschifezza del San Paolo che ci viene dato in concessione il giorno dell’evento, il Napoli non è responsabile dell’intera manutenzione, ma solo del prato dove si gioca. Prato definito come il migliore d’Italia. Il Napoli quando interviene sa lavorare, altrimenti non sarebbe da sei anni costantemente in Europa. Giocare in uno stadio dove mi vergogno di andare, e chiedo scusa ai napoletani, dove non ci sono i bagni e c’è sempre un problema è grave“.
Un grido di dolore quello lanciato dal presidente del Napoli. “Quando entro allo stadio sento le vibrazioni dei tifosi e non mi ci fanno pensare. Vi prego di capire e di comprendere il mio disagio quando vengono delle squadre straniere da noi. L’altro giorno c’era Andrea Agnelli, abituato allo Juventus Stadium, è normale che entrando al San Paolo rimane smarrito“, ha aggiunto il patron azzurro.
Quindi l’attacco al sindaco De Magistris. “C’era un impegno sacrosanto verbale del sindaco di darmi una convenzione ponte dal 1 agosto per far sì che questo progetto andasse avanti. Non mi resta niente, ci resta una convenzione che scade il 30 settembre. Come faccio ad investire altri 20-30 milioni nei giocatori a gennaio? Mi viene voglia di vendere tutti i miei giocatori“, attacca ancora.
Quindi De Laurentiis avverte: “Se entro il 31 ottobre se non ho una convenzione ponte, quanto è vero Iddio il 2 novembre dichiarerò il de profundis del San Paolo con la morte nel cuore e mi vado a cercare un terreno e vado a costruire subito. Stadio nuovo? Volevo ristrutturare uno stadio facendolo più bello che nuovo. Bisogna ripartire da una Napoli vincente e seria“.
Dunque, continua la lotta serrata tra il Napoli ed il Comune in merito alla questione dello stadio ‘San Paolo’. Un problema, una struttura fatiscente che, più che danneggiare l’immagine della società e del Comune, danneggia quella di una città e di una tifoseria che, in ogni singolo momento della vita del club, ha sempre dimostrato grande passione e attaccamento ai colori sociali del Napoli.