Costi sicurezza stadi, Alfano incontra vertici Figc e Leghe. Come era stato annunciato, si è tenuto nella giornata di oggi presso il Viminale il vertice per avviare l’iter che porterà le squadre a versare un contributo nella sicurezza negli stadi. Il ministro dell’Interno Angelino Alfano ha così incontrato i vertici di Figc e delle leghe professionistiche del calcio italiano per conoscere meglio il loro punto di vista su una questione che appare spinosa e dove trovare un punto di convergenza tra le parti non sarà del tutto semplice.
Secondo quanto previsto dalla legge 146 dello scorso anno, le società calcistiche dovranno contribuire alle spese per i dispositivi di sicurezza negli impianti sportivi con un prelievo dall’1 al 3% degli introiti complessivi derivanti dalla vendita dei biglietti e dei titoli di accesso emessi, per finanziare i costi sostenuti per il mantenimento della sicurezza e dell’ordine pubblico in occasione delle manifestazioni e delle trasferte.
Da quanto riferiscono all’Adnkronos fonti internet al Viminale, la riunione odierna ha costituito un primo passo nel cammino che porterà ad individuare le percentuali a carico delle società di serie A, serie B e Lega Pro oltre che le modalità di pagamento del contributo. All’incontro erano presenti tra gli altri il presidente della Figc Carlo Tavecchio, il consigliere federale Claudio Lotito, il presidente della Lega Calcio di Serie A Maurizio Beretta, il direttore generale della serie B Paolo Bedin e il Commissario straordinario della Lega Pro, Tommaso Miele.
Trovare una soluzione il prima possibile su un tema rilevante come la sicurezza negli stadi è però ormai diventato indispensabile soprattutto ora che il Viminale non riesce più a sostenere questi costi viste “le penalizzazioni” della legge di stabilità, che riguardano la copertura delle ore di lavoro straordinario e dell’indennità di ordine pubblico delle Forze di polizia. In poche parole, una quota di circa 25 milioni l’anno da intercettare al botteghino, dopo che si è deciso di depennare dal testo il prelievo coatto sulla totalità delle entrate, diritti tivù compresi. Insomma, decisamente meno di quanto stabilito inizialmente, ma che con il Giubileo in arrivo, e con la richiesta di lavoro extra-orario per le forze di polizia, è diventata più di un’emergenza.