Proprietà dell’Udinese ai Pozzo. Replica seccata dell’Udinese alle questioni sollevate dal Corriere della sera sulla proprietà del club friulano e la composizione di società che lo controllano. Nella seconda puntata dell’inchiesta del denominata “I padroni del calcio” la situazione societaria dell’Udinese offrirebbe diversi interrogativi.
La matrioska delle società controllate dalla famiglia (sistema diffuso nel calcio e non) porterebbe in Lussemburgo ma, secondo il quotidiano, non chiaramente al nome di Gino Pozzo. L’Udinese spa, infatti, sarebbe controllata dalla società Gaspar, che sarebbe controllata dalla Kalmuna, che a sua volta finirebbe nei “radar” della Clmg, la madre di tutta l’operazione. Ecco, non sarebbe chiaro, secondo l’inchiesta, che questa società faccia riferimento a Gino Pozzo. Oggi alla ricerca del Corriere della sera si aggiunge una postilla del Messaggero Veneto, ovvero “un passaggio che porta oltreoceano, a Panama City, altro (legittimo, s’intenda) paradiso fiscale con la Global service Overseas inc. e la International Business Service inc che controllorebbero la Climg. Scatole cinesi con investitori fumosi?”.
La replica dell’Udinese è secca. E arriva dal numero uno, Franco Soldati. «Siamo contrariati da un’ulteriore notizia di stampa – spiega il presidente della spa bianconera – che lascia trasparire dubbi sull’azionariato della società che presiedo. Si tratta di notizie uscite già in passato e che non hanno alcun fondamento. Nessun dubbio sulla proprietà dell’Udinese: l’azionista di riferimento è Gino Pozzo. Esattamente come accade per il Watford, la società di proprietà della famiglia che gioca nella Premier inglese».
Proprio il Watford è tirato in ballo dal Corriere perchè in Inghilterra, viste le ferree norme su chi porta capitali dall’estero, è totalmente chiaro che Gino Pozzo comandi i “Calabroni”. «Il calcio ha ben altri problemi che questo», ha concluso Soldati «stufo della periodica uscita di notizie del genere».