Tra luglio e settembre Sky in Italia ha perso 37 mila abbonati a un totale di 4 milioni e 688 mila. Lo si legge nelle cifre ufficiali dei conti del primo trimestre dell’esercizio 2015/16, con una stima media da parte degli analisti finanziari che era di un calo di 48 mila unità. La perdita della Champions League acquisita per tre anni da Mediaset Premium appare quindi non pesare troppo, mentre il tasso di abbandono è del 10% contro il 9,8% degli abbonati Sky del Regno Unito e del 9% della Germania. Cala invece la spesa media mensile per abbonato che scende a 42 euro mensili da 43. I ricavi delle attività italiane di Sky sono diminuiti del 4% a 454 milioni di sterline (Sky è una società di diritto inglese quotata al London Stock Exchange e redige il bilancio in sterline).
Nel trimestre il gruppo Sky in Europa (Regno Unito, Irlanda, Germania, Austria e Italia) ha registrato ricavi di 3,79 miliardi di euro contro i 3,58 dello stesso periodo dell’anno scorso (+5,8%, leggermente superiore alle attese) e un utile operativo di 509 milioni (+10%). I ricavi medi per abbonato (Arpu, Average revenue per unit) sono di 63 euro nel Regno Unito e in Irlanda, di 42 in Italia e di 34 in Germania e Austria.
L’utile operativo del gruppo Sky in Europa è in aumento del 10% rispetto allo stesso periodo del 2014 mentre il margine operativo lordo sale del 7% a 718 milioni, con un debito a 8,2 miliardi. Mentre in Italia gli abbonati sono in leggero calo, nel resto d’Europa crescono, per un totale di 25 milioni e 300 mila con un incremento di 155 mila unità. I ricavi nel Regno Unito e in Irlanda salgono del 7%, in Germania dell’11% e in Italia scendono del 4% a 616 milioni. I costi totali sono aumentati del 5%, quelli di programmazione del 4%, con il vantaggio dell’assenza della Ryder Cup e della Coppa del mondo di calcio ma con il peso dei maggiori costi della Bundesliga.
“Nel corso del trimestre abbiamo continuato a investire nel nostro portafoglio di contenuti, acquisendo diritti esclusivi con il canale Fox Sports in Italia e il lancio di un canale di Star Wars nel Regno Unito”, spiega Sky. I costi diretti del network è aumentato del 4%, mentre quelli generali e di gestione del 6%. La scelta della pay tv è stata quella di investire per mitigare la perdita della dei diritti della Champions League in Italia e nel Regno Unito e per “continuare la forte crescita in Germania”. “Questi aumenti di costi sono stati parzialmente compensati dai risparmi ottenuti dei nostri programmi di efficienza operativa in Italia e Regno Unito”, conclude Sky.