Il monopolio Infront è minacciato dalla magistratura milanese che ha messo sotto indagine Bogarelli, Locatelli e il loro direttore fnanziario Giuseppe Ciocchetti. Nella lista sono fniti i presidenti flo-Infront per eccellenza, Claudio Lotito della Lazio ed Enrico Preziosi del Genoa. Inquisiti anche Gianluca Paparesta, ex arbitro internazionale oggi alla guida del Bari, i dirigenti Mediaset Marco Giordani e Giorgio Giovetti, e il fiscalista Andrea Baroni, arrestato il 9 ottobre.
Ora, dopo l’ondata dell’inchiesta, qualche tassello potrebbe cominciare a venir meno. Ad aprire le danze è stata la Lega di Serie B guidatada Andrea Abodi che dal 2016 uscirà dai giochi. Il fatto (già registrato da C&F nei giorni scorsi) come dichiarato dallo stesso Abodi non ha alcuna connessione con l’inchiesta visto che da tempo la Lega di Serie B sta cercando un modo per lavorare autonomamente. Abodi peraltro fu nel 1994 uno dei fondatori di Media Partners ed ora potrebbe essere il momento per mettere in pista il vecchio know how.
Ma nel frattempo potrebbe essere imitata da altre società scontente. Lo riporta oggi l’Espresso che annovera alla fronda degli scontenti “di peso” il Bologna di Joey Saputo, uno degli uomini più ricchi del Canada, i fratelli Andrea e Diego Della Valle (Fiorentina), che sembrano intenzionati a seguire la Roma nel chiudere i contratti a scadenza, Urbano Cairo del Torino, più gli imprevedibili Aurelio De Laurentiis (Napoli) e Massimo Ferrero (Sampdoria).
Continueranno a mancare dal portafoglio la Roma del bostoniano Jim Pallotta, la Juventus di Andrea Agnelli, il Sassuolo del presidente di Confndustria Giorgio Squinzi, il neopromosso Frosinone di Maurizio Stirpe, numero uno degli industriali del Lazio.
Tutti riconoscono a Infront un merito: aver portato l’incasso dei diritti da 725 milioni nel 2009 a 1,2 miliardi di oggi “anche se forse non hanno sempre rispettato il regolamento” aggiunge L’Espresso, ed anche se secondo la procura di Milano, l’incasso dell’ultimo contratto doveva essere di 145 milioni più ricco, cifra che sarebbe stata riscossa prima del patto Sky-Mediaset di cui Claudio Lotito si dava il merito nella famosa telefonata con Iodice.
L’arresto di Baroni, italiano con base operativa alla Tax&fnance di Lugano, sarà la chiave per capire quanto della politica di Bogarelli sia passata dai trasferimenti in denaro estero su estero.
La situazione contabile di Infront sembra destinata a soffrire per l’irrigidimento dei rapporti con Sky, che ha trasformato la freddezza verso l’advisor della Lega in una guerra santa dove Infront e Mediaset sono considerati tutt’uno. Fino all’anno scorso a Sky Italia capitava di comprare in seconda battuta i diritti d’archivio da Infront. Oggi le porte si sono chiuse e le trasmissioni della tv di Rupert Murdoch mandano solo immagini d’archivio di match dove giocano o la Juve o la Roma, che hanno accordi con il network satellitare.
L’ultimo ostacolo potrebbe essere rappresentato infine da mister Wang, il nuovo padrone di Infront, gli ha dato carta bianca ma anche lui deve rendere conto a qualcuno, il partito comunista cinese. Il tycoon venuto dall’esercito maoista non attraversa il suo momento migliore. Il crollo della Borsa di Shanghai gli ha portato minusvalenze miliardarie e il fglio Wang Sicong è fnito nella bufera per avere postato la foto del suo husky con due applewatch d’oro bianco allacciati alle zampe. Del caos italiano fa volentieri a meno.