Napoli, bocciata la riduzione della capienza, bocciata la proposta economica che, a fronte di una concessione gratuita per 99 anni “determinerebbe un effetto simile a una improponibile cessione gratuita”.

Questi i punti principali con cui il Comune di Napoli ha dichiarato oggi che lo studio di fattibilità presentato dal Napoli per la ristrutturazione dello stadio San Paolo non può essere definito di interesse pubblico.

Il Comune ha dato 45 giorni di tempo al Napoli per rimodulare lo studio. Lo studio e’ stato infatti istruito ed esaminato dall’amministrazione comunale che “ha ritenuto di non poter esprimere l’interesse pubblico sulla proposta che andrebbe quindi rimodulata”, si legge nella delibera firmata dall’assessore allo sport Ciro Borriello e approvata oggi dall’amministrazione De Magistris.

La giunta ritiene infatti che, come si legge nell’atto, “le risorse economiche destinate effettivamente alla riqualificazione dello stadio ammontano a poco più di 14 milioni di euro e sono dirette a finanziare interventi di manutenzione e di rifacimento degli impianti, oltre alla riduzione della capienza da 60.240 a 41.000 posti. La riduzione della capienza proposta dalla Società Sportiva Calcio Napoli, in particolare nei settori più popolari, e’ anch’essa conseguenza di valutazioni economiche e di mercato che, seppur legittime, rischiano di escludere dallo stadio una parte notevole di tifosi proprio da quelle partite di cartello che più delle altre infiammano la tifoseria partenopea, notoriamente e tradizionalmente tra le più appassionate del mondo”.

Bocciato anche il rapporto tra esborso economico del Napoli e durata della convenzione: “a fronte – continua la delibera – della esecuzione delle opere innanzi descritte, la proposta prevede la concessione esclusiva dell’impianto per 99 anni”, periodo per cui “non e’ previsto il pagamento di alcun canone in favore del Comune. Alla durata della concessione ed alla mancata previsione di un canone in favore dell’Amministrazione per l’intero periodo di durata, la proposta della Filmauro spa per conto della SSC Napoli determinerebbe un effetto non dissimile da una improponibile cessione gratuita”.

Il Comune nel “perseguire l’obiettivo di una corretta collaborazione con la Società sportiva Calcio Napoli” per arrivare a una soluzione ha comunque “invitato la Filmauro srl (la società di De Laurentiis che ha presentato lo studio di fattibilità, ndr) e la S.S.C.N. spa a riformulare lo studio di fattibilità elaborando una proposta maggiormente rispondente agli interessi sia della città che dei tifosi”. Per la nuova proposta il Comune ha dato 45 giorni di tempo.

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Laureato in scienze politiche, ha frequentato il master in 'Informazioni multimediali e giornalismo economico' presso il Sole24Ore.

2 COMMENTI

  1. Il progetto di De Laurentiis rasenta il ridicolo.
    Mentre altre società, come Juventus e Udinese, con la concessione a 99 anni, oltre a pagare il suolo pubblico e a finanziare la ricostruzione dello stadio, la società di De Laurentiis offre al comune di Napoli un progetto in cui si evince che;
    In cambio di 99 anni di concessione di utilizzo dello Stadio, offre:
    – 14 milioni per interventi straordinari, quali rifacimento impianti elettrici, idrici e sostituzione dei sediolini;
    – La possibilità di avere uno spazio esterno allo stadio per poterlo utilizzare come area commerciale (negozi, ristoranti).
    – Un pezzo di carta in cui c’è un progetto, di restyling dello stadio, con riduzione della capienza da 60.000 a 41.000 posti, dove però tali spese non saranno effettuate dalla società calcio napoli, ma bisognerà trovare degli investitori pronti a sostenerle, attraverso un bando pubblico indetto dal comune oppure attraverso sponsorizzazioni trovate dalla società di De Laurentiis, quindi in pratica, un restyling che non avverrà mai.

    Sintetizzando, il Napoli di De Laurentiis, vuole lo stadio San Paolo, per 99 anni, con una somma di 14 milioni di euro, in una zona che è servita da due metropolitane, e si trova nel quartiere più popoloso di Italia. Mentre altre società calcistiche come la juventus e l’udinese, hanno avuto l’area dello stadio per interventi economici pari a 120 milioni di euro e 60 milioni di euro.

    Non posso che essere quindi dalla parte del comune!

    • Buon giorno Sandro,
      purtroppo, la questione relativa al restyling del San Paolo è molto complessa. Da ambedue le parti, si è dimostrato chiaramente che non c’è la reale intenzione di concludere. Già a luglio, noi di C&F abbiamo scritto che il Napoli avrebbe investito giusto i soldi necessari per rifare i bagni, per sostituire i sediolini e per rendere di nuovo agibile l’anello inferiore della Curva A. Questi, sono i lavori richiesta dall’Uefa e da cui De Laurentiis non può esimersi dal non farli. Il resto, ovvero la riduzione della capienza della struttura di Fuorigrotta, verrà effettuata più in avanti, cioè quando si trova un’azienda disposta a creare una partnership commerciale con il Napoli.

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