Genoa Cfc e Giochi Preziosi, affare fatto. Per 160 milioni di euro complessivi Giovanni Calabrò diventerà azionista di maggioranza della società rossoblù e della storica azienda. Lo scrive l’edizione odierna di Repubblica. E Preziosi, che si è sbilanciato sull’operazione, già si lancia in previsioni importanti: non un euro di esposizione verso terzi, controllo del club che comunque rimarrà operativamente in capo a lui e soprattutto il cavallo di battaglia di ogni cessione: calciomercato ambizioso a gennaio.
Parte di quei 160 milioni serviranno a saldare i debiti del Genoa, permettendo così alla società rossoblù non solo di guardare al futuro con minori apprensioni ma anche di porsi obiettivi importanti. Calabrò, fermo restando il 25 per cento della Fondazione con la quale il futuro azionista di riferimento del club rossoblù è intenzionato ad instaurare un rapporto di fattiva collaborazione, avrà inizialmente una quota di azioni che comunque gli consentirà di avere la maggioranza, per poi arrivare, attraverso una serie di step, al 51 per cento. Preziosi conserverà la carica di presidente.
Lunedì è stata firmata una lettera di intenti che, a meno di colpi di scena, presuppone la firma dei contratti che, per ammissione dello stesso Preziosi, avverrà entro la fine dell’anno. La conferma è arrivata attraverso un comunicato della Fingiochi, la cassaforte di famiglia con cui Preziosi controlla le sue principali attività tra le quali per l’appunto il Genoa e la Giochi Preziosi: “I colloqui in corso tra Calfin International s.a., società riferibile all’imprenditore Giovanni Calabrò ed Enrico Preziosi stanno proseguendo in modo costruttivo e le parti hanno sottoscritto una lettera d’intenti che riassume i termini essenziali delle intese sino ad ora raggiunte e regolamenta il percorso da seguire al fine di sottoscrivere gli accordi vincolanti e concludere l’operazione di rafforzamento patrimoniale del gruppo Fingiochi s.r.l. Le attività di due diligence saranno avviate quanto prima”.
Ora, dunque, la palla passa ai rispettivi professionisti che dovranno verificare se le premesse contrattuali e contabili corrispondono effettivamente a quanto dichiarato. Solo dopo un’attenta analisi di tutte le informazioni relative all’impresa oggetto dell’acquisizione e al suo effettivo stato economico quella che al momento è solo una bozza d’accordo potrà diventare definitiva.
Se Calabrò continua ad essere molto parco nelle dichiarazioni, Preziosi non ha rinunciato ad apparire in tv (TeleNord): «È qualcosa di molto concreto, se è già stata avviata la due diligence. Il contratto è stato imbastito, ma posso anticiparvi poco. Solo che non cambierà niente ma anche che cambierà molto per quanto riguarda la solidità futura del Genoa, anche se non siamo sull’orlo del baratro. Andiamo a rafforzare il Genoa a livello patrimoniale, non ci sarà più un euro di esposizione verso terzi. Anche se, dopo tre anni di sforzi, la situazione è molto migliorata. Resterà anche mio figlio Fabrizio e resterà Zarbano. Quando non ci sarò più vorrà dire che avrò passato il Genoa a chi può garantirgli di essere ancora più competitivo».
Quanto al ruolo di Calabrò, Preziosi è stato chiaro: «È un socio, non viene certo qui a fare una passeggiata. Chi comanderà? Mille volte nelle mie società sono stato in minoranza e ho sempre comandato io. Calabrò? Sono onorato di poter stringere la mano a una persona così. Condivideremo un progetto importante. Per tre anni per correre dietro ai bilanci, ho un po’ trascurato gli obiettivi sportivi. Ma già da gennaio si capirà che c’è stata un’inversione di tendenza, porteremo più qualità in organico».
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