Il Comune di Milano non era stato informato dell’incontro di Arcore tra Erick Thohir e Silvio Berlusconi nel quale si è parlato anche di San Siro. Ma a Palazzo Marino hanno accolto con un sospiro di sollievo la notizia. La speranza è che presto Inter e Milan trovino una posizione unitaria per pianificare il futuro dello stadio. La posizione migliore per la Giunta sarebbe quella dell’acquisto del diritto di superficie che permetterebbe a nerazzurri e rossoneri di agire quasi da proprietari. In questo modo diventerebbero più agevoli gli interventi necessari per ammodernare San Siro, in primo luogo la “doppia accoglienza” che trasformerebbe il Meazza in un impianto con colori e aree ospitalità personalizzate per ogni club (il modello è quello dello Staples Center di Los Angeles con Lakers e Clippers).

La cena di Villa San Martino, a cui hanno partecipato, oltre ai due presidenti, pure Adriano Galliani e Michael Bolingbroke, è stata occasione per un confronto a 360° tra Milan e Inter, due club che, facendo parte dell’aristocrazia del calcio italiano, non possono che avere la stessa visione del mondo. Hanno obiettivi comuni i club e hanno un unico interlocutore (il Comune) sulla questione stadio, un nodo da risolvere presto per dare un’ulteriore spinta ai rispettivi fatturati.

L’asse tra Milan e Inter e il brand #DerbyMilano

Thohir e Berlusconi guardano poi a Oriente e puntano a far diventare il derby di Milano un brand: la prossima stracittadina amichevole sarà a Bari il 24 novembre (nel triangolare pure i padroni di casa) ma, c’è da scommettere che il format verrà riproposto pure in estate. Un’idea non nuova (Milan e Manchester United avevano studiato una serie di derby itineranti tra “Diavoli”) ma che ha attecchito tra i club. Segno di come, almeno sul profilo economico, si stia andando verso una “Santa Alleanza” del calcio milanese.

Nelle tre ore di faccia a faccia, Berlusconi e Thohir – uniti pure dal comune background nel mondo della comunicazione – hanno trovato molti punti in comune, toccherà ora a Galliani e Bolingbroke proseguire sulla strada tracciata in vista di importanti scadenze quali le elezioni in Lega e Federcalcio, senza dimenticare che Infront è lo stesso advisor per la pubblicità dei due club. Thohir è convinto della necessità che il nostro calcio faccia sistema e che, questo sistema, debba avere come ambasciatori le quattro grandi (Inter, Juve, Milan e Roma) e che si stia facendo troppo poco per cercare di conquistare i mercati asiatici, in primis evitando accuratamente di mettere i big match al pomeriggio, ovvero in prime time a Oriente e comunque a un orario accessibile pure negli States.

Tutti concetti cari a Berlusconi che nella prima visita pastorale dell’anno a Milanello sull’argomento era stato chiaro: «Puntiamo sulla commercializzazione del brand Milan. Non solo in Cina, che conta 242 milioni di simpatizzanti, ma in tutti i paesi orientali. Abbiamo un piano che dovrebbe portare a un’incremento delle entrate del Milan superiore ai 100 milioni l’anno». Un piano che verrà affidato a Bee Taechaubol, un thailandese, che potrebbe trovare anche un prezioso alleato nel presidente indonesiano dell’Inter. Alla fine, tutto porta a Est.

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