Continuerà fino al 2022 la felice partnership della nazionale italiana di calcio con Puma, che porterà 20 milioni a stagione (bonus compresi). Cifre importanti, se si pensa che la Nike non rinnoverà il contratto con la Francia a circa 30 e, tranne le big, sono poche le nazionali che riescono persino a monetizzare.
Secondo la più recente classifica disponibile pubblicata da Sportspromedia l’Italia è sesta per incasso dopo Francia, Inghilterra, Germania, Brasile e Spagna ma subito davanti all’Argentina.
Fuori corsa il Brasile (che con Nike sfiora quota 50 milioni) e la Germania (che potrebbe chiudere un accordo con Adidas a 60). Cifre da fare invidia a tutti, anche a una Figc che – forte del minimo garantito dall’advisor Infront – aspetta gli altri due main sponsor (oltre a Fiat e Tim) in arrivo, si spera, per l’Europeo.
Sussurri di Palazzo però raccontano che le sfortunate vicende che coinvolgono Tavecchio e Infront non aiutino la caccia.
Il look però è un’altra cosa: la Figc ha annunciato l’accordo fino al 2018 con lo stilista Ermanno Scervino, che realizzerà le nuove divise.
L’accordo tra l’Italia e la Puma era stato prolungato nello scorso mese di aprile: la casa tedesca ha unito il suo marchio a quello della nazionale sin dal 2003, si tratta di una delle partnership più lunghe del marketing sportivo con ben 19 anni di operatività.
Decisiva nella partnership fu soprattutto la vittoria nel mondiale del 2006 quando la casa tedesca riuscì a battere sul campo gli storici rivali dell’Adidas. Da lì l’intesa è andata in crescendo nonostante gli appannamenti Mondiali dell’Italia, che è comunque pur sempre vicecampione d’Europa in carica.