Comune Bergamo mette in vendita lo stadio, Atalanta prima interessata. Il Comune di Bergamo ha deciso di mettere in vendita lo stadio Atleti Azzurri d’Italia dove l’Atalanta ormai da anni gioca le sue gare casalinghe. Il bando di gara è previsto per la prossima primavera, ma un altro momento fondamentale per questa operazione avverrà prima di questo periodo quando Palazzo Frizzoni avrà il compito di scegliere un perito incaricato che dovrà occuparsi di stimare il valore dell’impianto.

E’ stato il sindaco della città lombarda Giorgio Gori a spiegare come si sia arrivati a una decisione così rilevante che potrà avere benefici non solo per i cittadini, ma ovviamente anche per il club bergamasco gestito dalla famiglia Percassi: Vogliamo dare alla città uno stadio di assoluta qualità, ormai si va nella direzione degli impianti di proprietà delle società sportive e Bergamo vuole essere tra le prime città a seguire questa strada. Ci saranno degli spazi commerciali, che resteranno comunque nell’attuale perimetro, per far sì che lo stadio sia fruibile durante tutta la settimana”.

Sin dal momento in cui questa possibilità della messa in vendita è circolata sono iniziati a diffondersi possibili interessati e tra questi non poteva che esserci l’Atalanta. Il presidente del club neroazzurro Antonio Percassi, infatti, si è già fatto carico del restyling della tribuna centrale e vorrebbe completare l’opera nei prossimi anni, ma in questa fase ancora non si può escludere che anche l’Albinoleffe o altri soggetti possano presentare un’offerta di acquisto.

Il primo cittadino bergamasco ci ha tenuto comunque a sgombrare eventuali “sospetti” da parte di chi ritiene che il bando sia stato costruito proprio per favorire l’Atalanta: “Lo scludo, a Bergamo ci sono due società sportive, non so se entrambe siano interessate. Di sicuro servirà un investimento importante, almeno 30-35 milioni”. Ma sarà il perito a stabilire il prezzo ufficiale. Solo poche settimane settimana fa anche il quotidiano inglese “The Guardian” aveva lanciato l’allarme su quanto fosse determinante per le squadre italiane poter contare su nuovi stadi moderni e di proprietà per ritornare davvero competitive in Europa, anche se spesso a scontrarsi con questa idea c’è anche la burocrazia che impera nel nostro Paese.

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Giornalista, laureata in Linguaggi dei media all'Università Cattolica di Milano. Esperienza soprattutto in siti internet e qualche incursione in TV e sulla carta stampata.