Conte: “Futuro? Dipenderà dal risultato dell’Europeo”. Alla vigilia del match amichevole contro il Belgio il ct dell’Italia Antonio Conte ha rilasciato un’intervista esclusiva alla Rai in cui ha parlato anche del suo futuro da commissario tecnico, un tema che torna periodicamente di attualità visto che molti alla fine della stagione lo vedono nuovamente sulla panchina di un club: “Faremo un Europeo al massimo e sul mio futuro molto dipenderà dal risultato. Il mio proseguo sulla panchina azzurra dipenderà da quello”.

Conte ha voluto parlare anche di casa si aspetta dalla manifestazione continentale: “Mi piacerebbe ripetere l’Europeo di Prandelli che è stato straordinario, prendiamo esempio da quello che è successo 4 anni fa, non è giusto ricordare sempre i Mondiali in Brasile e non l’Europeo 2012. Anche in Italia si ricordano gli insuccessi e poche volte i grandi traguardi”.

Parlando della pausa invernale delle Nazionali, Conte ammette di provare un po’ di rabbia per non poter allenare in campo i suoi ragazzi fino a marzo: ”Mi fa rabbia non vederli più fino a marzo perché è grazie all’intensità del lavoro che riesci ad avere buoni frutti. Quando hai la possibilità di allenarli almeno una volta al mese basta dare una spolverata per rimetterli al lucido. Così, invece, devi sempre ricominciare da capo. In Italia è difficile portare avanti un progetto di crescita”.

Il ct ha voluto soffermarsi anche su alcune sue scelte e su alcuni singoli in modo particolare, tra cui Graziano Pellè: E’ l’esempio di come potere sia volere. Snobbato dal calcio italiano si è costruito una bella carriera all’estero. Ha un grandissimo spirito di sacrificio”. Per quanto riguarda Claudio Marchisio, tornato a disposizione dopo l’infortunio, Conte ne esalta le doti: ”E’ importante il suo ritorno perché sa fare tutto. Può interpretare qualsiasi schema o modulo”.  

Il ct ha chiuso parlando della questione del prossimo ritiro azzurro agli Europei sorvolando sulle vecchie polemiche relative al ritiro durante i Mondiali in Brasile a Mangaratiba: ”Non voglio entrare nei precedenti, per me l’importante è che i giocatori stiano dentro la realtà dell’Europeo. Devono sentirne il profumo. Poi le mogli e le fidanzate si possono incontrare nei giorni liberi”.

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Giornalista, laureata in Linguaggi dei media all'Università Cattolica di Milano. Esperienza soprattutto in siti internet e qualche incursione in TV e sulla carta stampata.