Eurosport cambia marcia e strategia e l’Italia è nel mirino della tv del gruppo Discovery. Dopo essersi aggiudicata i diritti per le Olimpiadi su tutte le piattaforme, inclusa la televisione “in chiaro”, la pay-tv, internet e la telefonia mobile in tutte le lingue dei 50 paesi e territori del continente europeo la nota tv internazionale punta ora su un forte processo di localizzazione e di caratterizzazione senza tuttavia cambiare la propria collocazione nel mercato pay tv.
Attualmente è presente sulle piattaforme sia di Sky che di Mediaset Premium, ed anche all’estero la si può ricevere nei vari pacchetti offerti dagli operatori, stesso discorso per le trasmissioni in streaming online.
«Di scelte però non ne abbiamo ancora fatte», spiega Alessandro Araimo, chief operating officer di Discovery communications Sud Europa, in una intervista a Italia Oggi «e andremo a coinvolgere i talent evento per evento. Soprattutto perché nel 2016 inizieremo a inserire in palinsesto alcuni diritti locali, italiani. Saremo molto selettivi nella scelta delle manifestazioni, perché il livello produttivo dovrà comunque essere molto alto».
Più spazio anche a immagini personalizzate per l’Italia, a momenti in studio, pure per dare volto a voci che gli appassionati sentono da anni (per esempio il duo di telecronisti del ciclismo Salvo Aiello e Riccardo Magrini), senza però vedere mai chi parla. «Certo, tutto questo verrà introdotto con una gradualità che poi avrà il suo culmine dal 2018, quando Eurosport diventerà il network esclusivo in Europa delle Olimpiadi invernali ed estive fi no al 2024. Stiamo però ragionando a cose di questo genere già dal 2016 per il torneo di tennis del Roland Garros, per la Vuelta di Spagna nel ciclismo, e, ovviamente, per tutti i diritti locali in Italia che conquisteremo. Poi è anche vero», prosegue Araimo, «che i nostri telespettatori sono abituati a non avere lo studio, sono appassionati, vogliono lo sport. Ma quell’aspetto, il dibattito in studio, i volti, un po’ ci manca, è vero».
Da oggi, intanto, Eurosport presenta il nuovo logo «Eurosport-A Discovery brand», con colore e lettering che, a un anno dall’acquisizione, fanno partire uffi cialmente il nuovo corso interno a Discovery.
«Dobbiamo diventare rilevanti nei singoli mercati europei», prosegue Araimo, «e creare link emozionali con le nostre audience. Consolideremo i nostri diritti premium in sport importanti per l’Italia come il tennis, il ciclismo, l’atletica, gli sport invernali, il mondo dei motori e quello del calcio, che per noi non è centrale come per Sky o Mediaset, ma dove abbiamo partnership con la Major soccer league americana, Uefa e Fifa, e sempre in grande complementarità coi partner della pay tv. Poi ci saranno i momenti olimpici, che allargheranno gli ascolti verso un segmento più ampio e trasversale».
Nesuna speranza, tuttavia, di vedere la tv in chiaro: «Assolutamente no», risponde Araimo, «resterà sempre su piattaforme pay, poiché lo sport è uno di quei contenuti premium che hanno la loro naturale destinazione nella pay tv». E anche su possibili fi nestre in chiaro, come è accaduto in settembre per la fi nale femminile degli Us Open di tennis tra Flavia Pennetta e Roberta Vinci, trasmessa in free su Deejay tv, «ci saranno solo in casi eccezionalissimi e comunque concordando il tutto con i nostri partner pay. Ciò non esclude che Deejay o Dmax possano invece pensare a contenuti sportivi, come già accade con il 6 Nazioni di rugby. Ma dovranno essere operazioni nella logica dell’evento, per pubblici più ampi. Altrimenti, la casa dello sport per lo sport è solo Eurosport, che peraltro, nell’ultimo anno, ha avuto un incremento di audience del 23%».
Verranno introdotte alcune novità nell’approccio alle singole discipline: seguendo, per esempio, le tappe dei grandi giri ciclistici e anche i grandi tornei di tennis un po’ con la stessa logica delle gare di MotoGp o di Formula Uno su Sky, con second screen e app (100 mila utenti unici per la app mobile di Eurosport in Italia) da usare sia in mobilità, sia come second screen davanti alla tv.