Un allenatore presidente FIGC? Potrebbe essere una ipotesi percorribile, quantomeno una soluzione che il presidente nazionale dell’Associazione allenatori, Renzo Ulivieri, non scarta a priori.

L’associazione allenatori è stata sin dall’inizio all’opposizione rispetto alla scelta di Carlo Tavecchio alla guida della Federazione italiana giuoco calcio. Oggi in una intervista a QS proprio Ulivieri lascia aperta la porta alla soluzione della presidenza FIGC a un allenatore: «Diciamo che in questa fase siamo neutrali – afferma Ulivieri -. Aperti a varie soluzioni e a confrontarci con i programmi delle altre componenti del calcio. E’ un momento non facile. Per la presidenza federale, nei tempi giusti, potremmo proporre anche un nostro candidato, non lo escludo, ma un nome non c’è. Non ancora».

Ulivieri esprime la sua opinione (non negativa) sulla nazionale italiana vista a Bruxelles contro il Belgio: “I lavori, nei raduni di Coverciano, sono ancora in corso, ma l’impostazione data da Conte è quella giusta. Ci credo, e non solo per dovere istituzionale, diciamo così”.

E sul futuro del calcio italiano ha le idee chiare: “Nelle nostre scuole elementari i bambini passano troppo tempo in aula e sui compiti a casa, e hanno meno ore a disposizione per giocare. Non voglio dire che bisogna studiare meno, è chiaro, come è altrettanto evidente che l’avviamento allo sport, e nel nostro caso il calcio, è insufficiente nel sistema scolastico italiano. Ai bambini deve essere garantito anche il diritto fondamentale al gioco, come ore a disposizione. E nel calcio, per venire a noi, più palloni tocchi e meglio sei destinato a giocare”.

Cosa farà in tal senso l’associazione allenatori? “Proprio domani lanciamo un nostro progetto nelle scuole elementari, perché è da lì che bisogna cominciare, per far conoscere e promuovere il calcio femminile”.

E sugli esoneri Ulivieri va controcorrente in maniera provocatoria: “Come rappresentante e sindacalista del settore, non mi resterebbe che ringraziare i presidenti. Grazie alla loro facilità di esonero, i posti di lavoro per gli allenatori, nell’arco di un campionato, da venti diventano trentadue se non di più. E’ chiaro, ne va di mezzo la dignità del lavoro di un tecnico. Prendiamo Iachini: che cosa avrebbe dovuto, di grazia, di più?”.

Infine opinioni positive su Paulo Sousa e Sarri, sul campionato equilibrato e quello che secondo Ulivieri è “un cambiamento di mentalità che va percepito” con tutte le squadre che provano a giocare e fare risultato, ma critiche a Berlusconi per i complimenti a Reja nel dopo Milan – Atalanta: “da presidente mi sarei recato nello spogliatoio della mia squadra, a fine gara, dal mio allenatore, non dall’altro”.

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