L’ultima forma di protesta per i tifosi del Manchester United, da sempre critici contro la proprietà della famiglia Glazer, punta dritta a colpire il merchandising del club. Sempre più numerosi sono i tifosi che ad Old Trafford vestono le sciarpe di colore oro e verde che furono i colori del Newton Heath.
Un nome, quest’ultimo, che ai più non dirà nulla, ma che a Manchester è significativo: si tratta della zona da cui veniva il club fondato nel 1878 – il Newton Heath Lancashire and Yorkshire Railway Football Club – che diede vita al Manchester United nel 1902: una zona a Est della città in un quartiere (poco lontano da dove sorge ora lo stadio del Manchester City, mentre Old Trafford è adiacente a Stretford, ad Ovest del centro nella zona della Media City Uk) all’interno del quale i ribelli dell’FC United of Manchester hanno acquistato il terreno sul quale nel maggio scorso (con una amichevole giocata il 29 maggio contro il Benfica) hanno aperto Broadhurst Park, il nuovo stadio del club.
Il richiamo alla tradizione è un qualcosa di sempre più sentito tra i tifosi di Old Trafford che puntano attraverso un nuovo simbolo a identificare la loro fede per il club che sempre più si identifica anche con il dissenso nei confronti della proprietà. E i colori giallo verdi simboleggiano sempre più l’opposizione ai Glazer.
Questo nonostante gli sforzi da parte della proprietà negli ultimi anni per garantire al club un posto nell’elite del calcio britannico – soprattutto dopo l’addio di sir Alex Fergusono – non siano certo mancati ed abbiano continuato a garantire confortanti risultati economici al club.
La nuova forma di protesta in qualche modo è decisamente minore rispetto a quella clamorosa intrapresa ormai dieci anni fa da un gruppo di tifosi che decisero di fondare gli FC United of Manchester, club che attualmente gioca nel sesto livello del calcio inglese e che inizia a fare i conti con gli interessi economici del calcio di un certo livello.
Dieci giorni fa gli FC United sono stati opposti al Chesterfield in FA Cup e i diritti televisivi hanno imposto lo spostamento della partita al lunedì sera (dietro un compenso al club di 68 mila sterline circa). Nonostante questo il club aveva chiesto di poter giocare al sabato (ma non è stato possibile) e i tifosi – che hanno comunque risposto in massa con il tutto esaurito (2.916 spettatori il lunedì sera per una gara tra una squadra di sesto e una di terzo livello) non hanno fatto mancare uno striscione con il loro disappunto (nella foto sotto).
Ora la protesta marchiata verde oro: i colori storici del club. Un passo che fa registrare una ulteriore iniziativa da parte dei tifosi inglesi per protestare e dire – per usare uno slogan italiano – il loro “no al calcio moderno”. Anche nel Sud di Londra si registra infatti una protesta simile: i tifosi del Charlton (Championship, colori ufficiali il bianco e il rosso) vestono sciarpe bianconere mentre ancor più clamorosa è stata la protesta scelta da Newcastle United e Blackpool per attaccare (sempre sul merchandising) le rispettive proprietà: gran parte dei tifosi quest’anno ha optato per maglie no logo il cui ricavato viene devoluto per opere comunitarie e di solidarietà con l’obiettivo di togliere ai club la voce più importante dei propri ricavi commerciali.