Verona, Setti: “Non capisco le critiche, resto anche in Serie B”. Fino a questo momento la stagione del Verona è stata certamente al di sotto delle aspettative, ma il presidente Maurizio Setti prova a rassicurare sulla solidità del club da una tv locale, proprio mentre circa 100 tifosi lo contestavano esponendo lo striscione “Tutti colpevoli” esibito dopo il ko con il Bologna: “Il Verona è tutto di Setti, ci sono delle società fiduciarie ma sono tutte mie anche quelle. La mia amicizia con Volpi? Ormai e’ una leggenda metropolitana, un personaggio che prima non esisteva e ora per mille motivi compare nelle cronache – spiega il numero uno degli scaligeri, ultimi in classifica con il Carpi – Non mi interessano le voci, se un domani Volpi vorrà venire a darmi una mano non lo rifiuterò come ho chiesto una mano agli imprenditori veronesi, ma finora nessuno si è fatto avanti”.
Setti ha così voluto rassicurare i sostenitori proprio sulla solidità societaria del club: “Se i tifosi si preoccupano del risultato sportivo li capisco, ma altri discorsi no, siamo una società solida e questo è riconosciuto da tutti a livello nazionale. Su questa città e questi tifosi, che sono il valore aggiunto, stiamo facendo un percorso coerente dal primo giorno. Se qualcuno oggi ha da criticare la società allora c’è qualcosa che non va. Non mi stanno bene nemmeno le critiche al calciomercato, abbiamo speso dei soldi per prendere calciatori di ottima prospettiva e riconosciuti a livello nazionale”.
Le parole del presidente della squadra veneta suonano quindi come una difesa a tutto tondo del Verona, che Setti non abbandonera’ nemmeno in caso di mancata salvezza: “La retrocessione sarebbe per noi un danno esagerato, nelle logiche moderne e’ un baratro inaffrontabile, ma non dobbiamo pensarci, la salvezza è alla nostra portata. Ma se andremo in Serie B non ci tireremo indietro, nel calcio devi pensare sempre in avanti, senza ripensamenti. Ci manca il risultato ma questo è l’anno più bello a livello societario, perchè lavoriamo nel vero modo che ho sempre desiderato, che è di altissimo livello”.
Non sono mancate parole anche in riferimento alla decisione di mantenere in panchina il tecnico Mandorlini, che fino a poco tempo fa sembrava essere in bilico: “Non e’ stata scelta economica, il mister è stato confermato esclusivamente perchè ha dimostrato che ha in mano la squadra. Il mio rapporto con l’allenatore è cresciuto tantissimo col tempo, abbiamo cercato il confronto ogni volta che c’è stato problema, abbiamo deciso di continuare il nostro percorso insieme. Non pensiate che lui sia contento di questa situazione, è il primo che ci sta male. Se Delio Rossi l’anno scorso è stato vicino alla panchina del Verona? Da parte mia e di Gardini no, per Sogliano ci sarebbero state più possibilita’.
Infine un parere sulla decisione di interrompere la collaborazione con Sean Sogliano, che dopo essere stato vicino al passaggio al Milan è poi finito al Carpi dove il rappporto si è chiuso da poco: “L’addio a Sogliano? La decisione non nasce in estate ma prima. Dal punto vista tecnico in tre anni ha lavorato bene per un anno e mezzo e male per altrettanto tempo. E’ stata colpa mia, ho dato troppo spazio alla parte tecnica, e ci sono cifre che il Verona non si può permettere. Sean ha avuto troppe libertà, non ha nelle sue corde il modo di fare calcio che volevo io, e questo mi dispiace perche’ questi aspetti sono stati traviati. Perche’ scegliere Bigon? L’ho ritenuto in possesso delle qualità giuste per il Verona – ha concluso Setti – Basta guardare la rosa del Napoli, 9 titolari su 11 sono calciatori suoi”