Benvenuti in calcio vintage spa, l’ultimo grande business del calcio mondiale. Il vintage tira, e il calcio vintage, a quanto pare, ancor di più. Tra progetti realizzati e idee in divenire la nostalgia del calcio anni 80 90 è diventata un business. Per quei calciatori che vedono la fine della loro carriera come un momento traumatico, forse, il futuro potrebbe assumere contorni diversi.
Una vera e propria “calcio vintage Spa” è quella che si muove attorno agli interessi di molteplici società ed opera in particolare nell’organizzazione di eventi, nell’ideazione di nuovi format, nell’ideazione di soluzioni di branding e merchandising che ammiccano ai fasti degli ultimi decenni.
Prendete Bee Taechaubol. In attesa di capire se tra qualche giorno ci saranno le condizioni per fare suo il 48% del Milan il thailandese ha già in portafoglio il 30% GLS, Global Legends Series, una società che organizza in giro per il mondo (per lo più in Asia) tornei di calcio a 5 in cui si esibiscono vecchie stelle del calcio.
Sempre dall’Asia arriva un’altra idea, quella del Mondiale delle Leggende: un torneo che nel 2017 dovrebbe giocarsi in Messico con 12 squadre partecipanti (tra cui l’Italia) in partite di 60 minuti con in campo giocatori tra i 35 e i 45 anni. Obiettivo della Aspire4Sport (l’agenzia qatariota che sta dietro l’iniziativa) sarà ovvamente quello di coinvolgere il maggior numero di nomi di spicco del recente passato. Un progetto che può diventare davvero globale valorizzando anche diritti tv, merchandising e tutta la narrazione che può star dietro ad un evento amarcord di questa portata per il quale ex campioni del calibro di Veron e Campos hanno già prestato la loro immagine, in attesa di una accelerata anche nell’individuazione di testimonial all’altezza in Europa (per ora c’è l’ex laziale Mendieta).
Ancora più indietro, invece, hanno guardato le Leghe di serie B quando hanno pensato di varare la prima edizione (che si giocherà alla fine di questa stagione) di una sorta di nuova Mitropa Cup con i vincitori dei campionati di Serie B (per ora ha aderito la Germania oltre a Italia e Inghilterra che in passato giocavano anche un altro mitico torneo come l’Angloitaliano). In questo caso sono i giocatori in attività a scendere in campo, ma il fascino della competizione è tutto vintage e richiama ad un torneo mitico che è nell’immaginario collettivo di molti tifosi di lunga militanza.
Lo avevano capito da tempo negli USA, dove la NASL è rinata nel 2011 – pur senza legami giuridico-economici con la Lega fallita nel 1984 – puntando moltissimo sul brand New York Cosmos (recentemente diventati campioni per la seconda volta). Ora il campionato è riuscito a coinvolgere nel capitale di due società campioni come Paolo Maldini (a Miami) e Ronaldo da Lima (poco lontano, a Fort Lauderdale) puntando su una strategia di valorizzazione che, anche qui, ammicca al calcio vintage, quello europeo degli anni ’90.
Nel frattempo in Italia la Lazio ha felicemente rispolverato l’aquila che campeggiava sulla maglia dei pur non felicissimi anni ’80 del club biancazzurro, e aziende come ClassicFootballShirts.co.uk (base a Manchester, proprio fuori dall’Etihad Stadium) hanno aperto un fiorente mercato online legato alla compravendita di maglie vintage soprattutto degli anni ’90 e 2000.
E non mancano operazioni di marketing legate alle vecchie prodezze dei campioni del passato (una delle ultime è la canzone dei Toromeccanica dedicata a Dario Hubner) mentre dopo il successo dei “bomber” su Facebook a raccogliere proseliti sono le pagine dedicate agli anni ’90 del calcio come “Serie A – Operazione Nostalgia”, creata dal comunicatore milanese Andrea Bini e premiata un mese fa a Overtime festival di Macerata (overtimefestival.it): un festival nazionale del racconto e dell’etica sportiva, che inevitabilmente finisce per strizzare l’occhio ai valori trasmessi dallo sport attraverso il tempo.
Probabilmente non si arriverà mai ad una riforma in stile “anni ’80” della Serie A, come auspicato da Aurellio De Laurentiis (anche se sarebbe un affare per tutti), ma il successo del calcio vintage o calcio amarcord, se preferite, è sotto gli occhi di tutti: principalmente perchè nella testa (e nel cuore) della gente questo è sinonimo di calcio più pulito, competitivo, mosso da principi sportivi più che oggi (il tempo, si sa, lava e cancella). Ma davanti ad una opportunità del genere il calcio business non poteva lasciarsi sfuggire il boccone ghiotto.