Ristrutturazione Santiago Bernabeu. Pollice verso del comune di Madrid alla ristrutturazione del Santiago Bernabeu, il ‘tempio’ del Real Madrid per il quale la società aveva chiesto un ampliamento. L’amministrazione comunale ha fatto sapere che accetterà solo una proposta di ristrutturazione che non pregiudichi gli interessi dei madrileni.
Si tratta – politicamente parlando – di uno storico “no” alla società del presidente Florentino Perez, da sempre ben introdotta negli ambienti politici (che in Spagna fa rima con “reali”) madrileni.
Peraltro in un momento in cui l’Atletico Madrid sta facendo passi avanti per il suo nuovo impianto. Ma da qui in avanti ogni passo del Real Madrid sarà inevitabilmente influenzato dalle elezioni per la presidenza che si terranno quest’estate ed in cui Florentino Perez proverà ad allungare la sua leadership.
Un tribunale spagnolo all’inizio di quest’anno aveva annullato l’autorizzazione concessa al Real Madrid dalla precedente amministrazione comunale, sostenendo che il progetto andava contro il piano regolatore e che un nuovo progetto sarà preso in esame solo se sarà nell’interesse pubblico generale”.
Il progetto presentato, e adesso bocciato, dal Real Madrid prevedeva la ristrutturazione esterna dello stadio, nonché la costruzione di un albergo e di un centro commerciale.
Inaugurato nel 1947, il Bernabeu conta una capienza di 80.000 persone. L’ultima volta fu ristrutturato nel 1982 per la Coppa del Mondo 1982 e ha poi avuto lavori di ammodernamento negli ultimi anni.
Ora il futuro è legato a doppio filo agli intrecci politici tra i soci, che non lesineranno colpi di scena (e colpi bassi) in attesa di conoscere gli oppositori della leadership di Perez, già alle prese in questi giorni con la spinosa questione Benitez e la gestione dei rapporti con Cristiano Ronaldo, due partite che portano dritte al ruolo che in futuro avrà Zinedine Zidane nell’organigramma madrileno.