Multa Antitrust diritti tv – L’Antitrust avrebbe concesso una proroga di un mese a Mediaset, Sky, Lega Calcio e Infront prima di riunire il collegio e decidere in merito alla multa relativa all’assegnazione dei diritti tv della Serie A per il triennio 2015-2018. E’ quanto riporta l’edizione odierna di Repubblica, che sottolinea come l’authority abbia accolto le istanze presentate, tra il 16 e il 17 dicembre, da parte di tutti i soggetti coinvolti nella vicenda.
L’Antitrust – scrive il quotidiano – ha ricevuto ben tre “istanze di proroga”, tra il 16 e il 17 dicembre. La prima è firmata da Mediaset Premium (la pay-tv di Berlusconi) e da Rti (società controllata al 100% dalla casa madre Mediaset). La seconda istanza – della Infront – chiede un rinvio di almeno 60 giorni dal giorno di arrivo delle “risultanze istruttorie”; la terza e ultima di Sky ne chiede 45 (dal termine per il deposito delle memorie difensive).
Tutte e tre le istanze fanno riferimento alla complessità del caso, al grande volume di carte che compongono le “risultanze istruttorie”, alle novità che emergono dalle perquisizioni della Guardia di Finanza. Sky si aggrappa anche al Natale notando che i suoi legali lavorano a regime ridotto tra il 23 dicembre e il 6 gennaio.
Alla fine, evidenzia Repubblica, l’Antitrust avrebbe concesso una proroga, la più breve possibile. L’audizione finale dovrebbe dunque tenersi il 16 febbraio, un mese dopo la data già fissata. L’autorità presieduta da Giuseppe Pitruzzella non vorrebbe infatti prestare il fianco a contestazioni formali delle emittenti, di Infront, della Lega e avrebbe pertanto accolto la loro richiesta di rinvio in modo da rispettare al massimo il diritto di difesa e al contraddittorio dei soggetti sotto accusa.
Multa Antitrust diritti tv – la strategia di Sky e Mediaset
Secondo le fonti citate da Repubblica l’obiettivo dietro la decisione di Sky, Mediaset e Infront, di chiedere la proroga ci sarebbe il tentativo di arrivare alla decisione finale senza più Salvatore Rebecchini nel collegio dell’authority.
L’economista Rebecchini è uno dei tre componenti dell’Antitrust, relatore proprio della delicata istruttoria sui diritti tv sul calcio. È stato nominato il 5 marzo 2009. Dunque ultimerà il suo mandato settennale il 5 marzo 2015. Ora, gli accusati sembrano fare melina per scavallare la date del 5 marzo, far decadere Rebecchini per la fine naturale del suo mandato in Antitrust e guadagnare altro tempo, intanto che i presidenti delle Camere individueranno il successore.
L’Antitrust starebbe tuttavia tentando di arginare questa manovra. Dopo l’audizione finale del 16 febbraio, l’authority farà di tutto per decidere con il suo collegio nella attuale composizione, dunque prima del 5 marzo quando Rebecchini dovrà lasciare. Unica incognita sono i 30 giorni che un altro Garante (l’AgCom) ha diritto di prendersi per il suo parere – obbligatorio – sulla bozza provvisoria di decisione dell’Antitrust. Se l’AgCom consumasse tutto il mese che le spetta per scrivere il suo parere, sarebbe inevitabile scavallare la data chiave del 5 marzo con effetti imprevedibili sui tempi della decisione finale.