Come si rinforza la squadra più forte del mondo? Ma soprattutto quando?
La gestione del Barcellona prosegue tra luci e ombre. Il club dal 6 gennaio potrà schierare Arda Turan e Aleix Vidal dopo la fine della sanzione Fifa che imponeva al club catalano uno stop di mercato sino, appunto, a gennaio 2016.
Ma con le vittorie sono aumentati anche i costi gestionali. A partire dagli stipendi dei giocatori. La percentuale del rapporto tra ricavi e stipendi – evidenziava già a metà ottobre Calcioefinanza – è aumentata di 8 punti, dal 65% al 73%, al di sopra della soglia del 70%.
La rosa vale quasi 700 milioni di euro. E la società sta pensando a migliorare l’organico e di puntare, ad esempio, a Pogba.
Ma il punto è: come e dove, quanto e quando? Di fatto la situazione finanziaria del Barcellona non è limpida. E le tante vicende giudiziarie di questi anni suggeriscono prudenza e cautela ad ogni passo.
Fra pochi giorni ci si ritroverà attorno a un tavolo per discutere il rinnovo del contratto di Neymar (da 10 a 20 milioni la richiesta). Possibile: «Vogliamo accontentarlo», ammette il presidente Bartomeu. Ma la verità è che il Barcellona non ha margini operativi. Deve prima vendere. Non ha tetto salariale eppure non può ingrandire la rosa né eccedere con gli stipendi senza infrangere il fair play finanziario.
Probabile che a gennaio non esca un soldo e nemmeno il ritorno del “canterano” Suarez dal Villarreal è così scontato (benché a costo zero). Altro discorso quando si chiuderà l’anno fiscale, ossia il 30 giugno 2016.
A quel punto sì, ma prima il Barcellona dovrà sfoltire i ranghi (Mascherano, Piqué, Dani Alves, Ter Stegen, Adriano), ridurre il monte ingaggi, e risolvere la grana con lo sponsor della Qatar Airways, in scadenza nel 2021 ma in realtà a un passo dallo spezzarsi (60 mln annui da mettere a bilancio): dopo aver finto di avere un’alternativa i blaugrana potrebbero incassare un durissimo forfait. I qatarioti stanno puntando sul PSG.
Altro articolo totalmente sbagliato sul barcellona dopo quello di qualche tempo fa. Prima di parlare di fair play finanziario e cose simili vi inviterei ad andare a vedere i bilanci degli ultimi anni sempre chiusi con utili alti. Questo significa che di conseguenza ha un margine operativo da sfruttare senza vendere nessuno (i nomi fatti sono in ogni modo sbagliati dato che sono quasi tutti bandiere del club), senza contare che le impennate dei costi salariali sono dovuti alle vittorie e i prossimi rinnovi o cambio di sponsor di maglia e tecnico porteranno molti milioni in più. Il futuro del barcellona purtroppo (lo dico perchè sarà sempre una squadra più forte e quindi più difficile da battere) è floridissimo ed è un esempio da seguire non solo per il gioco che esprime ma soprattutto per la gestione del club che ogni anno aumenta i propri ricavi e chiude sempre in utile. Io vi inviterei a parlare di altre squadre con bilanci disastrosi, alcune già condannate per il non rispetto del fair play, come inter, roma, milan, genoa, sampdoria ed in generale di come vengono gestite la maggior parte delle società in italia rispetto all’estero.
Ciao Federico, grazie per il tuo commento. Effettivamente il Barcellona ha bilanci sani e in utile. Ciò non toglie che l’aumento dei ricavi genera anche un aumento dei costi di un club. Nella nostra analisi non descriviamo certo una situazione allo sfascio, ci mancherebbe, ma una incidenza del monte ingaggi sul fatturato ai limiti. Una crescita a cui stare attenti. Come dici tu c’è un forte contributo dei premi a questa crescita, ed è vero, ma resta il fatto che inserire giocatori di una certa importanza comporta la necessità di un riequilibrio di questa voce. Almeno – come diciamo nel pezzo – fino a fine anno. Per questo non ci attendiamo botti in entrata dal Barcellona a gennaio.
Solo a maggio postavate gli stipendi netti e lordi della rosa del barcellona…e il lordo era 246.9 mil….
tifoso (e socio) del barcellona da anni.
alle assemblee , solo se i vertici ci raccontano balle ufficiali tipo politici nostrani, trovo poca tracce rispetto alla situazione che raccontate. fra l’altro il rapporto con qatar non è così a rischio, solo i soci, (io votai diversamente perché non ragiono come loro essendo un socio straniero) non hanno “gradito” il cambio del nome dello stadio (sia questo sia quello “ristrutturato”). adesso bisognerà farlo capire ai qatarioti cosa vuol dire per i catalani la squadra di calcio con annessi e connessi (vedi lotte intestine per lo sponsor sulla maglia) e infatti, proprio per questo, in occasione della coppa del mondo il presidente bartomeu ha svolto numerosi riunioni con la qatar . è chiaro poi che i contratti dello united, squadra nettamente inferiore alla “nostra” ,fanno da apripista e segnano un punto più alto al quale giustamente arrivare nei prossime mesi con maggiori entrate. (comunque è ben strano pensare che una squadra di calcio farebbe meglio a perdere per non pagare troppi premi……………così sembra di leggere fra le righe dell’articolo).
detto questo il fatto che “il barca non potrà operare a gennaio” lo trovo un tantinello errato.
sono ” arrivati in rosa” Arda Turan e Vidal , due grandi giocatori, . fra l’altro Arda è un grandissimo, il cui arrivo in italia, giusto per dire, avrebbe riempito le pagine dei giornali nostrani per settimane.
saluti