Il fair play finanziario, per ora, funziona. Parola di Figc e Uefa, che, nel corso del convegno “Financial Fair Play: Europe and Italy” svoltosi all’Università Bocconi di Milano, hanno presentato alcuni numeri interessanti sull’impatto delle nuove norme per quanto riguarda i bilanci.
«Con l’introduzione del Financial Fair Play nel 2008 stiamo correggendo una situazione che vede il 60 per cento dei club con gravi perdite», ha dichiarato infatti Andrea Traverso, UEFA Head of Club Licensing & Financial Fair Play. In sostana, gli effetti del fair play finanziario ci sono e sono particolarmente positivi: nel periodo 2011-2014 c’è stato un miglioramento dei conti (dei 700 club che hanno visto i propri bilanci sottoposti al vaglio degli ispettori della Uefa) per 1,2 miliardi di euro, con il risultato netto totale passato da -1,7 a -0,5 miliardi.

A questo si aggiunge anche la crescita del patrimonio per 1,6 miliardi e la diminuzione dei debiti scaduti fino ai 5 milioni del 2015. «Meno debiti, perdite ridotte e club ricapitalizzati», il commento di Traverso. Conti che quindi, si dirigono verso la strada voluta dall’Uefa fin dall’introduzione del fair play finanziario: non tanto l’equilibrio della competizione (o competetive balance), quanto piuttosto una sostenibilità del calcio a lungo termine. Anche perché l’idea di un sistema per contenere i costi venne nel 2008, quando arrivarono in finale di Champions due club altamente indebitati come Manchester United e Chelsea.
Un sistema che funziona talmente bene in Europa che la Figc ha deciso, negli anni scorsi, di introdurlo anche in Italia. Oltre ai vari strumenti per il controllo dei costi (indicatori di liquidità, indebitamento e costo del lavoro), dal 2018/19 la federcalcio introdurrà il pareggio di bilancio obbligatorio, che sarà criterio fondamentale per l’ammissione ai campionati. Prevista una deviazione accettabile (calcolata in percentuale al fatturato), oltre la quale sono previsti anche sanzioni come il blocco del mercato. Tutti mezzi per garantire la sostenibilità del calcio: ma servirà, anche, capire come coniugarla con lo sviluppo.