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I l gruppo Discovery Italia guidato da Marinella Soldi archivia il 2015 come terzo editore televisivo nazionale (dietro a Rai e Mediaset, e davanti a Sky e La7) con il 6,4% di share medio nelle 24 ore e una crescita degli ascolti del 9% rispetto al 2014, la più alta fra tutti gli editori tv.

Pure la raccolta pubblicitaria marcia a pieno ritmo, e dovrebbe chiudere l’anno con un incremento vicino al 20% rispetto all’esercizio precedente, in cui i ricavi da advertising si erano fermati a 146 milioni di euro ma non comprendevano ancora la raccolta di Deejay tv. Real Time è il primo canale nativo digitale per audience nel 2015, e l’ottavo a livello nazionale, dietro i sette tradizionali generalisti.

Sempre nel 2015 ha debuttato Dplay, servizio over the top gratuito che consente di vedere su qualunque device e in qualunque momento i programmi del portfolio free di Discovery: in poco più di sei mesi ha raggiunto 6,6 milioni di utenti unici e 15,8 milioni di video visualizzati, con un tempo medio per singola visualizzazione superiore a 18 minuti.

Infine, lo scorso 29 dicembre, è stata approvata la fusione per incorporazione di Eurosport spa in Discovery Italia. Il canale sportivo, in onda su Sky e Premium, ha chiuso l’anno con lo 0,6% di share sull’offerta pay, miglior risultato di sempre, in crescita del 36% sul 2014.

Ed è proprio su quest’ultimo che si concentrano le attenzioni per il futuro. Il canale sportivo, solitamente interessato a contenuti di seconda fascia, potrebbe presto diventare una sorta di ESPN europeo (noto canale sportivo leader negli USA che fa parte del gruppo editoriale Walt Disney) stando a quanto scritto nei giorni scorsi dal “The Wall Street Journal”.

Dopo aver sborsato 1,3 miliardi per le prossime edizioni delle Olimpiadi (fino al 2024) garantendosi l’esclusiva su tutte le piattaforme, inclusa la televisione “in chiaro”, la pay-tv, internet e la telefonia mobile in tutte le lingue dei 50 paesi e territori del continente europeo la prossima sfida potrebbe puntare alla primissima fascia.

L’esclusiva – come ricordava C&F al momento dell’accordo – non significa comunque che le Olimpiadi saranno trasmesse solo da Eurosport: la piattaforma infatti potrà rivendere in sottolicenza una parte dei diritti in molti mercati europei.

Nel frattempo il gruppo si muove anche in Spagna – come riporta oggi Il Sole 24 Ore – si profila un allargamento della partnership fra Rcs e Discovery. A  quanto risulta al quotidiano economico i colloqui fra le sue società sono abbastanza avanzati. E a breve qualcosa potrebbe sbloccarsi con l’arrivo sul mercato televisivo spagnolo di  un  secondo  canale  con  contenuti forniti dal gruppo americano: un canale “femminile”, da  affiancare a Discovery Max, già  operativo in Spagna, dove Rcs (editore di Corriere della Sera, Gazzetta dello sport) è già presente, tra gli altri, con il quotidiano sportivo Marca.

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