Fusione Sky Mediaset Premium, Mediobanca rilancia il matrimonio tra le due piattaforme televisive. Il 2016 potrebbe essere quindi l’anno giusto per l’affare più importante degli ultimi anni, televisivamente parlando.
Come riporta Milano Finanza, gli analisti di Mediobanca Securities hanno analizzato quello che potrebbe succedere nei prossimi 12 mesi nel settore Tmt (telecom-media-technology). E, per quanto riguarda le televisioni, nel report ipotizzano, o meglio auspicano, la fusione tra Sky Italia e Mediaset Premium, le due piattaforme pay, una sul satellite e l’altra sul digitale terrestre. Un discorso che si era già sviluppato nel 2015, con tentativi di accordo su una pay-tv in comune (e l’ok anche da Barclays, nonostante le problematiche dell’Antitrust). I colloqui, però, si erano arenati nel maggio scorso: nessuna intesa sugli eventuali valori di concambio, troppi ostacoli di carattere legislativo e antitrust, insomma le trattative non sembravano avere conseguenze.
Fusione Sky Mediaset Premium, il 2016 decisivo?
“Restiamo confidenti che il dialogo tra le due pay-tv possa ripartire nei prossimi mesi”, scrivono però gli analisti di Mediobanca. Anche perché, guardando all’estero, esiste un solo operatore televisivo a pagamento, già in sfida con i nuovi player web o tlc: da Sky in Germania (dove c’è la concorrenza di Deutsche Telecom con 3,8 milioni di clienti), Austria e Inghilterra a Canal+ in Spagna, anche se nella penisola iberica è scesa in campo Telefonica, con oltre 8 milioni di clienti.
Decisivo verso la fusione Sky Mediaset Premium potrebbe essere l’arrivo sul mercato dei principali over-the-top (Ott) con le loro offerte in streaming, come Neflix, riporta ancora Milano Finanza. I ruoli nell’eventuale affare, però, sono già chiari, con Sky nella parte dell’acquirente e Mediaset in quella della società acquisita. Importante però potrebbe essere anche il ruolo sia di Telecom Italia che del suo principale azionista, la francese Vivendi, che negli ultimi mesi si era interessata già a Premium e che punta ad espandere il suo ruolo anche al di fuori della Francia.