Piccoli aggiustamenti in testa alla classifica, ma la Money League elaborata da Deloitte conferma che i club più ricchi d’Europa stanno continuando a crescere e ad arricchirsi.
Il Real Madrid si conferma al vertice, mentre il balzo più importante lo fa il Barcellona che passa dal quarto al secondo posto sopravanzando Manchester United e Bayern Monaco che perdono rispettivamente una e due posizioni.
In crescita – nella top ten – anche il PSG dal quinto al quarto posto mentre il Manchester City si conferma al sesto posto.
Per quanto riguarda le italiane troviamo la Juventus al decimo posto alle spalle del quartetto inglese City – Arsenal – Chelsea – Liverpool dove l’unico cambiamento è rappresentato dallo scambio di posizione delle due londinesi.
Tra il decimo e il ventesimo posto troviamo invece altre tre grandi: il Milan che perde due posizioni ed è quattordicesimo sopravanzato da Tottenham e Shalke 04, la Roma che fa la sua comparsa nella top 20 come vera e propria new entry e l’Inter che perde due posizioni e scende al diciannovesimo posto.
Perde invece posizioni il Napoli che passa dal 16esimo al 30esimo posto a causa di un già noto netto decremento dei propri fatturati.
A questo punto è interessante – anche in chiave mercato – cercare di capire quali sono le “equivalenti” delle nostre squadre a livello europeo.
Se ad esempio la Juventus si piazza tra Liverpool e Borussia Dortmund, è curioso vedere che il Napoli nell’ultimo bilancio ha fatturato più o meno quanto il West Bromwich Albion e viene in classifica dopo 16 squadre inglesi.
Le milanesi? Il Milan per ricavi sta a metà strada tra Borussia Dortmund e Chelsea mentre l’Inter è paragonabile per fatturato a Everton e West Ham United. La Roma, infine, ha ricavi simili a quelli dell’Atletico Madrid.
Equivalenze che chiaramente non corrispondono ad eguali possibilità di muoversi sul mercato, ma che naturalmente permettono a ciascuno, a fronte di offerte di mercato, di “pesare” l’appetibilità e l’attrattività di un determinato club oltre che a grandi linee anche il possibile potere d’acquisto.
La classifica Deloitte certifica il fallimento gestionale della famiglia proprietaria della Juventus che ha fatto fare alla squadra che governa da 80 anni attraverso un regime detentivo inserito perfettamente nell’anomalo apparato italia la stessa fine dei marchi automobilsitici che cotnrolla e che sono scampati al fallimentio-oblio solo grazie a una fortunata allenza con una casa americana.
Avere centinaia di milioni d differenza di ricavi con un gap destinato ancor più ad aumentare nei prossimi anni, quando solo 10 anni fa i ricavi erano in linea significa non solo aver gestito pessiammente il club, ma acerci specualoto sopra e sulla passione e sulla pelle della società e dei tifosi.