A quasi quattro anni dallo stop ai voli, il crac della Wind jet porta agli arresti domiciliari il patron della compagnia aerea siciliana ed ex presidente del Catania Calcio Antonio Pulvirenti e l’amministratore delegato Stefano Rantuccio.
Una svolta attesa da tempo nell’inchiesta per bancarotta fraudolenta che la Procura di Catania aveva aperto nel 2012, quando la compagnia aerea sospese i voli lasciando improvvisamente a terra migliaia di passeggeri e senza stipendio più di 500 lavoratori. A darne notizia questa mattina è il sito del quotidiano La Repubblica.
Secondo l’inchiesta condotta dalla Guardia di finanza di Catania e coordinata dalla Procura, sin dall’inizio della sua attività la Wind jet avrebbe messo a segno una serie di “operazioni dolose” per occultare nelle pieghe del bilancio le perdite di esercizio arrivate a 238 milioni di euro. Nel corso dell’inchiesta la Procura ha sequestrato fondi per cinque milioni di euro e iscritto nel registro degli indagati 15 persone. Il 19 ottobre del 2013 il concordato scongiurò il fallimento della compagnia ed ottenne il 92% di sì dai creditori.
Secondo la Procura etnea le indagini delle Fiamme gialle, con rogatorie in Lussemburgo, Francia e Regno Unito, avrebbero consentito di ricostruire le vicende societarie che hanno condotto all’aggravamento dello stato di dissesto della Wind Jet per oltre 160 milioni di euro “per effetto di operazioni dolose compiute a partire dal 2005”.
Le perdite, sostiene l’accusa, sarebbero state occultate nel bilancio al 31 dicembre del 2005 con un’artificiosa operazione di valorizzazione del marchio consistita nella cessione – e retrocessione dopo pochi anni – del marchio Wind Jet in favore della Meridi spa per 10 milioni di euro.
Negli anni successivi le operazioni di fittizia sopravvalutazione di bilancio sarebbero proseguite e gli organi societari si sarebbero avvalsi del contributo di società estere che avrebbero predisposto perizie di stima “di comodo” del magazzino e di beni strumentali di Wind Jet rappresentando valori sovrastimati per oltre 40 milioni di euro.