Un nuovo strappo tra Giovanni Malagò e Carlo Tavecchio rende ancora più turbolenti i rapporti tra Coni e Federcalcio, questa volta in chiave olimpica, per la candidatura di Roma 2024. A darne conto questa mattina è Il Fatto quotidiano che ricostruisce gli ultimi avvenimenti romani tra le due realtà più importanti dello sport italiano.

L’endorsement pubblico del n.1 della Figc per Gianni Infantino come presidente della Fifa (si vota a Zurigo il 26 febbraio) ha fatto infuriare Montezemolo e soprattutto Malagò che per tutta risposta, nonostante la richiesta di Tavecchio, si è rifiutato di incontrare Infantino al Coni.

Il Comitato Promotore di Roma 2024 avrebbe gradito una posizione più neutra è più riservata da parte di Tavecchio sulla battaglia in corso per la presidenza della Fifa tra il candidato europeo Infantino e gli uomini di Blatter, favorevoli invece all’elezione di Sheikh Salman, potente e ricco presidente della Confederazione asiatica del calcio.

Ai membri italiani del Cio (Franco Carraro, Ottavio Cinquanta e Mario Pescante) non sfugge il peso che Blatter continua ad avere a livello internazionale, nonostante gli scandali che hanno travolto la sua gestione in Fifa.

Anche se non voterà personalmente (ha da tempo annunciato le dimissioni dal Cio), il vecchio boss del calcio mondiale è sempre in grado di condizionare 6-7 voti “amici” e di farli confluire sulla scelta di Roma per il 2024 nel testa a testa con Parigi e Los Angeles. Voti preziosi per ottenere l’assegnazione dei Giochi.

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