Quanto ha investito Berlusconi nel Milan? La domanda sorge spontanea in occasione dell’anniversario dell’acquisto del club rossonero da parte del gruppo Fininvest, avvenuta nella tarda serata del 10 febbraio 1986, quando nello studio dell’avvocato Vittorio Dotti, Paolo Berlusconi (Silvio era a Parigi a concludere l’operazione La Cinq) firmò con i legali di Gianni Nardi (principale creditore di Giussy Farina) l’accordo per rilevare il 52% del Milan.
Silvio Berlusconi diventerà ufficialmente presidente del Milan solo qualche settimana più tardi. Ma per onorare subito il credito vantato da Nardi con Ismil (la holding cui faceva allora capo il club di Via Turati) ed evitare che il tribunale di Milano nominasse un amministratore giudiziario, con il rischio per il Milan di essere cancellato come società sportiva, Berlusconi, attraverso Rete Italia (controllata di Fininvest) versò subito poco più di 6 miliardi di vecchie lire, impegnandosi poi a iniettare nelle casse della società altri 25 miliardi di lire (12,91 milioni di euro) a titolo di aumento di capitale per onorare gli impegni pregressi del club (mancato pagamento dell’Irpef), ripianare la perdita dell’esercizio 1985/86 e procedere nel rafforzamento della squadra.
Con quell’aumento di capitale da 25 miliardi di lire, Berlusconi e la Fininvest si sbarazzarono in un solo colpo degli azionisti di minoranza, che allora detenevano circa il 48% della società, e nonostante i tentativi dei piccoli soci di rientrare in partita (i vari ricorsi in sede civile non ebbero gli effetti sperati) il patron di Canale 5, Italia 1 e Rete 4 si portò in un sol colpo al 99,9%, iniziando così la sua grande avventura alla guida del club rossonero, rivoluzionando il calcio moderno (sia sul piano del gioco grazie all’intuizione avuta con Arrigo Sacchi, sia su quello del business) e facendo del Milan una delle squadre più vincenti sullo scenario internazionale degli ultimi 30 anni.
I numeri parlano da soli. Sotto la presidenza di Berlusconi il Milan ha vinto praticamente tutto.
13 TROFEI INTERNAZIONALI: 2 Coppe Intercontinentali (1989 e 1990); 1 Coppa del Mondo Fifa per Club (2007); 5 Coppe dei Campioni/Champions League(1989, 1990, 1994, 2003, 2007); 5 Supercoppe Europee (1989, 1990, 1995, 2003, 2007).
15 TROFEI ITALIANI: 8 Scudetti (1988, 1992, 1993, 1994, 1996, 1999, 2004, 2011); 1 Coppa Italia (2003); 6 Supercoppe di Lega (1989, 1992, 1993, 1994, 2004, 2011).
Ma quanto ha investito Berlusconi nel Milan per ottenere questi traguardi? Secondo le rilevazioni di CF – Calcioefinanza.it, che ha passato in rassegna tutti i bilanci del Milan dal 1985/86 al 2014 (l’ultimo documento ufficiale approvato), in 30 anni la Fininvest ha versato nelle casse del club 715,47 milioni di euro, a fronte di perdite complessive da parte della società rossonera di 691,79 milioni.
In questi 30 anni, dunque, il Milan ha perso in media 23,05 milioni di euro a stagione e l’azionista è intervenuto per dare continuità alla società con iniezioni di capitale che in media sono pari a 23,84 milioni di euro l’anno.
Tanto? Poco? Dipende dai punti di vista. In 20 anni (di cui 19 da azionista di maggioranza, prima di cedere il controllo a Erick Thohir) l’ex presidente dell’Inter, Massimo Moratti, ha versato nelle casse della società nerazzurra 1,27 miliardi di euro (63,5 milioni l’anno in media) vincendo meno di Berlusconi, (5 scudetti, 4 coppa italia, 4 supercoppa, 1 Coppa Uefa, 1 Champions League e 1 Mondiale per club per l’Inter di Moratti), anche se in un lasso di tempo più corto e potendosi fregiare della conquista del triplete, che invece è sempre sfuggito al presidente del Milan (che però, ai tempi di Fabio Capello, è riuscito nella doppietta campionato-Coppa dei campioni nella stagione 1993/94).
Di sicuro l’esborso per le casse della Fininvest è andato via via crescendo nel tempo. E se ancora fino a qualche anno fa le risorse investite si erano tradotte in trofei. Da qualche anno a questa parte non è più così. Dall’esercizio 2008, quello seguito alla conquista della settima Champions League ad Atene, all’esercizio 2014 (l’ultimo bilancio ufficiale approvato), Berlusconi e la sua famiglia hanno investito nel Milan circa 41,6 milioni a stagione (291,22 milioni complessivamente), portando a casa due soli trofei: lo scudetto nella stagione 2010/11 e la supercoppa italiana nella stagione successiva.
La mancanza di risultati dal punto di vista sportivo, così come le esigenze della stessa Fininvest di non mettere più così frequentemente mano al portafoglio per farsi carico dei costi del Milan hanno di recente spinto Berlusconi a valutare la possibilità di cedere parte del club o addirittura il controllo. Di qui l’infinita trattativa intavolata con il broker thailandese Bee Taechaubol, che come sottolineato ufficialmente dalla stessa Fininvest è tuttora aperta, e gli abboccamenti degli ultimi mesi con altre cordate potenzialmente interessate a investire nel club, anche se a valutazioni inferiori rispetto al miliardo per il 100% del club.
la famiglia agnelli elkann viene fatta passare dal giornalistume di regime (che essa stessa finanza con centinaia di milioni) come “benefattori” della Juventus con gli juventini ingenui e leccapiedi loto. In realtà loro al loro della quotazione in Borsa del 2001 hanno messo negli ultimi 20 anni quasi zero
Bella analisi! Giusto un appunto, non mi è chiaro se i valori sono reali o nominali? 1 euro nel 2016 non è 1 euro del 1986… Gullit costo’ in termini reali €16M contro i €7M nominali.
Ottima analisi,ma non facciamo gli ingenui. I 715 milioni sono quelli a “luci accese”. Poi ci sarà almeno un’altra metà a luci spente…