Nuovo stadio Roma. Prosegue il percorso per arrivare a realizzare il nuovo stadio della Roma, fortemente sostenuto dal presidente James Pallotta, anche se finora non sono mancate le complicazioni. Non si può escludere nemmeno che ce ne siano altre in futuro soprattutto ora che le elezioni per la scelta del nuovo sindaco si avvicinano.
Un cambiamento importante starebbe per essere ufficializzato: non sarà più il costruttore Luca Parnasi a occuparsi in prima persona del progetto. A complicare la situazione, infattl, ci sarebbe la situazione debitoria in cui versa la holding del costruttore, Parsifalia. L’erede del fondatore Sandro Parnasi, infatti, lotta per la sopravvivenza e ha individuato nella parmense Pizzarotti la società che potrebbe fornirgli un aiuto decisivo. A rivelarlo è “L’Espresso”.
Secondo quanto riporta il quotidiano, tutte le attività di nuova costruzione di Parsitalia saranno trasferite in una società di nuova costruzione dove la maggioranza delle quote sarà affidata a Paolo e Michele Pizzarotti. La minoranza, invece, sarà nelle mani di Parnasi che potrà ristrutturare il suo gruppo, che ha un’esposizione soprattutto nei confronti di Unicredit.
Non è la prima volta che si verifica un cambiamento di rilievo nella progettazione. Solo poche settimane fa lo stesso Pallotta aveva ufficializzato la conclusione della collaborazione con il responsabile Mark Pannes.
Ancora difficile però fare previsioni sulla tempistica necessaria per far sì che l’operazione vada a buon fine. Resta infatti da capire se Parnasi mostrerà resistenza e come andranno i colloqui con il presidente della Roma Pallotta.
Al momento, l’iter è fermo dopo che gli uffici del Campidoglio hanno chiesto alcune integrazioni al progetto preliminare, soprattutto in materia di infrastrutture. Soltanto dopo l’aggiunta di queste modifiche, la nuova casa del calcio giallorosso potrà ottenere la qualifica di progetto di pubblico interesse. Alla presentazione del progetto definitivo arriverà l’approvazione da parte della Regione, anche se da quello che trapela sembra che il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti preferisca aspettare l’elezione idel nuovo sindaco prima di concedere il via libera finale.
L’alleanza con Pizzarotti è però ormai indispensabile non solo per realizzare l’impianto di Tor Di Valle, se davvero il progetto dovesse ottenere l’approvazione definitiva, ma anche per una serie di lavori rimasti bloccati dalla crisi di liquidità in cui versa Parsitalia.
Innanzitutto si deve valutare la situazione relativa alle torri dell’Eur, pronte a diventare il nuovo quartier generale di Wind e di Eni dopo essere completate e girate a un fondo immobiliare che si occuperà poi di affittarle a nuovi inquilini. Parsitalia si occupa però anche della progettazione di altre aree, non solo nel territorio della capitale, ma anche in altre zone d’Italia, dove sono già arrivate le autorizzazioni per ospitare nuovi centri commerciali.
Queste, salvo cambiamenti, saranno quindi le tappe che dovranno essere seguite per la realizzazione del nuovo stadio della Roma. L’area sarà conferita da Parnasi a Pallotta e al suo gruppo di investitori fra i quali David Ginsberg del Fenway group, che ha incarichi amministrativi nei Boston Red Sox di baseball e nel Liverpool Fc. Successivamente l’impresa emiliana eseguirà le opere necessarie a portare a termine l’impianto sportivo nelle vesti di general contractor, incluse le cubature destinate a uso commerciale o residenziale. Per Pizzarotti sarà un debutto nella capitale dopo un primo tentativo fallito per la costruzione della linea D della metropolitana in cordata con Condotte.