Mediaset diritti tv Champions League. Mediaset non è assolutamente pentita dell’investimento da 700 milioni di euro per la Champions. Non arretra, Gina Nieri, consigliere di amministrazione di Mediaset e direttore della Divisione affari istituzionali.
Anche all’indomani della nuova offerta per i play off di Champions League lanciata dalla piattaforma che offre tutte le prossime partite a 59 euro (anche se va ricordato che semifinali e finali saranno obbligatoriamente in chiaro), Nieri rimane fedele alla linea e in una intervista di oggi a Il Sole 24 Ore affronta i principali temi del momento, in particolare sui rapporti con Sky.
Sulla fusione: “Come ha detto Pier Silvio Berlusconi noi non siamo venditori, poi stiamo a guardare tutto, Mediaset farà solo quello che ritiene giusto per il suo sviluppo”.
Confermatissima la scelta Champions: “Era necessaria per la nostra piattaforma pay, come l’investimento sui diritti della Serie A o su quelli di Warner e Universal in esclusiva. Ricordo che abbiamo già superato i 2 milioni di abbonati e il piano è triennale”. Il tutto senza dimenticare la storia: “La pubblicità – continua nieri – è stata e sempre rimane il nostro core business”.
Nel frattempo con Sky rimane aperto un contenzioso sul diritto d’autore. “Ci davano dei velleitari e giurassici anche quando eravamo contrapposti a Google. Poi si è visto come è finita”. La perdita di ascolto sui tre canali generalisti criptati? “Non è successo nulla che non avessimo previsto e si tratta di micropercentualiper le quali valeva la pena agire come abbiamo agito”.
Assieme a Sky, invece, Mediaset dovrà affrontare l’azione dell’Antitrust sui diritti del calcio. L’audizione è stata spostata al 9 marzo su vostra richiesta. Tattica per dilatare i tempi, visto che nel frattempo si concluderà il mandato del relatore Rebecchini? “C’è già una precisa data di conclusione – conclude Nieri – che è il 30 aprile. Noi abbiamo chiesto la proroga semplicemente per poter utilizzare al meglio documenti con i quali irrobustire la nostra difesa. Siamo sicri della correttezza del nostro comportamento, di tutto quello che abbiamo fatto. L’assegnazione non ha buttato nessuna piattaforma fuori dal mercato, le risorse per le società sono aumentate, il campionato è partito, i telespettatori hanno offerte diverse tra cui scegliere. Il risultato è stato positivo per tutti”.