Accordo Europei 2016 RAI Sky. Gli Europei di calcio, al via in Francia il prossimo 10 giugno, andranno in onda sulla Rai. L’annuncio – riportato questa mattina da ItaliaOggi – è stato fatto l’altra sera a Milano nel corso della convention della concessionaria Rai Pubblicità, di fronte a centinaia di investitori pubblicitari, agenzie e centri media.
Poiché i dettagli non sono stati ancora ufficializzati, è comunque probabile che sulla Rai andranno in chiaro 23 match, mentre su Sky, grazie a un accordo con la Rai, verranno trasmessi, esclusivamente in modalità pay tv, tutti i 51 incontri della manifestazione calcistica.
Un fattore che avrebbe sbloccato la trattativa con l’Uefa sarebbe il prezzo complessivo del pacchetto, non molto superiore a 50 milioni di euro e quindi accessibile per entrambi i broadcaster.
Va ricordato, infatti, che Sky aveva in realtà espresso in passato un cambio di filosofia circa i grandi eventi concentrati in poche settimane (Mondiali, Europei, Olimpiadi), ritenendoli non più interessanti nelle sue strategie, proprio a causa degli alti costi dei diritti tv.
Peraltro Sky aveva ceduto in sublicenza proprio alla Rai i diritti tv per trasmettere le Olimpiadi di Rio de Janeiro al via il prossimo 5 agosto.
Quanto ai numeri di Rai Pubblicità, l’amministratore delegato Fabrizio Piscopo sprizza ottimismo da tutti i pori: in gennaio la raccolta è cresciuta del 5% sullo stesso mese del 2015, in febbraio dell’8%, e l’obiettivo del 2016 è una raccolta complessiva attorno ai 700 milioni di euro, in crescita del 6-7% sul 2015.
Al netto di Olimpiadi (che dovrebbero portare nelle casse Rai circa 7-8 mln di pubblicità) ed Europei di calcio, la raccolta si dovrebbe invece fermare a una crescita del 2%, in linea con le previsioni del mercato.
Come spiega Lorenzo Sassoli de Bianchi, presidente di Upa (Utenti pubblicità associati), «i primi mesi del 2016 stanno andando molto bene, anche se il confronto è con i primi mesi del 2015 che non erano stati brillanti. Per il 2016 Upa stima un incremento complessivo degli investimenti pubblicitari del 2-3%, includendo il search. Un andamento che, se sommato al +1,7% del 2015, ci indica che è in corso un rafforzamento della ripresa. Vanno bene il search, la radio, ma anche la stampa sta recuperando».
Tornando a Rai Pubblicità, nell’esercizio 2015 la concessionaria ha chiuso con un -2% che, al netto dei Mondiali di calcio del 2014 (che erano valsi 73 milioni di raccolta), diventa però un +2,8% sul 2014.
In particolare, negli ultimi cinque mesi del 2015 Rai Pubblicità ha marciato a ritmi vertiginosi, con un +12,5% sul mezzo tv, a fronte del +5,3% del mercato. È proprio questo rafforzamento, fatto, secondo la concorrenza e in particolare secondo Mediaset e La7, a colpi di sconti sui prezzi degli spot, che dà tanto fastidio al sistema televisivo.
Preoccupato soprattutto dal fatto che la Rai, con la riforma del canone in bolletta elettrica, godrà di quasi 1,9 miliardi di euro di canone all’anno, cui sommare i 700 milioni di euro di raccolta pubblicitaria.
Ovvero, 2,6 mld di fatturato che la porteranno a giocarsi la leadership con Sky (i ricavi dell’esercizio 2016 dovrebbero essere nell’ordine dei 2,7 mld) e davanti a Mediaset che, in Italia, dovrebbe chiudere l’esercizio 2016 attorno ai 2,5 mld.