Intervista Berlusconi 30 anni di Milan. Trent’anni Silvio Berlusconi diventava presidente del Milan e disse: «Il calcio è bello anche perché non bastano i soldi per fare uno squadrone». Oggi ripercorrendo la sua epopea alla guida dei rossoneri il presidente – in una intervista alla Gazzetta dello sport – conferma e rilancia. «La penso come 30 anni fa. Ma qualche squadrone abbiamo già dimostrato di essere capaci di costruirlo. Certo, anche investendo molti soldi. Sono stati più di un miliardo e duecento milioni di euro i nostri investimenti sul Milan in questi trent’anni».
Nessuno meglio di Silvio Berlusconi può sapere quanto sono costati trent’anni di Milan, un calcolo che nei giorni scorsi anche CF – calcioefinanza.it aveva fatto: in base a quanto risulta dai bilanci, tuttavia, la cifra arriverebbe a 750 milioni di euro.
Chi si aspettava grandi rivelazioni da parte del presidente del Milan sulla trattativa con Mr Bee o sulla strategia, anche economica, per riportare il Milan in alto in Italia e in Europa può essere rimasto deluso. Parlando con la Gazzetta, Berlusconi si limita a indicare l’obiettivo, peraltro molto ambizioso (arrivare a disputare almeno due finali di Champions League nei prossimi due anni), senza spiegare concretamente come il Milan intende riorganizzarsi da un punto di vista manageriale (il dualismo tra Adriano Galliani e la figlia Barbara viene affrontato solo marginalmente: «Lei ragiona più da manager, lui più da tifoso. Hanno ragione entrambi, ed entrambi torto») e dal punto di vista dell’assetto azionario («Abbiamo una negoziazione in corso con Mr Bee, aspettiamo che si concluda»).
Anche sulla questione dello stadio di proprietà, ormai fonte di ricavi e indirettamente di successi per quasi tutti i grandi club europei, non si entra nel merito della questione. «L’idea di Barbara era assolutamente quella giusta. Purtroppo si sono frapposte difficoltà che al momento non potevamo prevedere. Continueremo quindi a giocare a San Siro, fieri di stare nella “Scala del calcio”, senza tuttavia smettere di guardarci intorno».
Smentite invece le presunte pressioni da parte della primogenita Marina (presidente di Fininvest, ndr) per cedere il controllo del Milan: «Non è assolutamente vero. Lei mi ripete sempre di seguire quello che mi dice il cuore e il mio cuore continua a battere forte per il Milan. Stiamo a vedere come andranno i prossimi 30 anni, e poi decideremo…».
Aiutati che il ciel ti aiuta dice un vecchio proverbio,se strapaghi Gullit è facile poi che arrivi per due lire anche Van Basten,spiace sentire il nostro presidente Berlusconi dire che per fare uno squadrone i soldi non bastano,i quattrini sono la pietra angolare da cui si parte per costruire una squadra vincente. Se gli piace credere che si può costruire una squadra vincente sulle scommesse e i parametri zero faccia pure,alla fine si ritroverà a vendere il Milan con gli acquirenti che faranno il prezzo.
I vostri numeri mi sembrano esatti ma sfasati di un anno. Ad esempio i 64,000 che dite essere del 2013 appaiono nel bilancio 2014 e così via. … l’ultimo anno poi con tutta la campagna acquisti ecc. hanno messo molto più di €60m … In più Fininvest ha immesso anche decine di milioni per il consolidamento fiscale (ma questi essendo tasse risparmiate da altre parti non contano) – Per esempio dal 2008 – 2013 il beneficio fiscale è di circa €80m
1,2 miliardi e adesso cosa è rimasto? Poco o nulla direi. Per esempio le maggiori squadre europee, quelle con cui battagliava la squadra del presidente B. negli ’80 e ’90 adesso hanno stadi moderni e funzionali con ricavi da gare che vanno oltre i 100 milioni di euro, mentre la squadra rossonera, quella che dominava il mondo, non va oltre 23 mi pare. Davvero un risultato misero che non permette certo di competere in ambito europeo. Quindi, o il Milan si dota di uno stadio come si deve o è meglio che imposti altri obbiettivi per il futuro.