Piattaforma pay tv europea Vivendi Mediaset. Una piattaforma europea per la pay tv, con un accordo non soltanto azionario ma anche commerciale. È l’obiettivo che avrebbero in mente gli azionisti di Vivendi, cioè la famiglia Bollorè da una parte e la famiglia Berlusconi dall’altra. Lo rivela oggi Il sole 24 Ore che torna su un intreccio che potrebbe presto dare vita a nuovi sviluppi nel mercato italiano, all’interno del quale grande attenzioni riscuotono i diritti tv calcistici.

I contatti personali tra i due azionisti sarebbero stati periodici tra gennaio e febbraio. Si sarebbe parlato di visione comune sul settore della pay tv in Europa e di strategie per guadagnare clienti e fatturato in un settore assai competitivo.

Quindi si sarebbe toccato il futuro di Canal+, la pay tv di Vivendi, e di Mediaset Premium, la televisione a pagamento del gruppo del Biscione, forte di oltre 2 milioni di abbonati e di un piano industriale che la vede in attivo nel 2017, ma per ora ancora in deficit.

Sullo sfondo c’è una comune piattaforma europea, un’alleanza sia azionaria sia commerciale tra i due gruppi: su quest’ultimo fronte sarebbero elevate le sinergie anche in tema di contrattazione dei diritti del calcio.

Per ora, tuttavia, il disegno non sarebbe ancora entrato nella sua fase operativa, tanto che non sarebbe ad oggi stato allertato il management di Mediaset (in particolare il team M&A e quello finanza) sul tema.

Ma non è da escludere che, vista la sintonia di idee tra la famiglia Bollorè e quella Berlusconi, ci possa essere una rapida accelerazione. Del resto, secondo le indiscrezioni il tema all’ordine del giorno è l’equilibrio azionario della possibile joint­venture.

Dall’originaria ipotesi di una vendita del controllo da Mediaset a Vivendi, si è passati a valutare l’ipotesi di una joint­venture, che preveda a termine clausole bilaterali di disimpegno o rilancio. Insomma, al momento si starebbe cercando di capire la futura governance dell’alleanza e non sarebbero stati affrontati temi finanziari come le valutazioni delle attività che confluirebbero nella piattaforma.

Tanto che per ora, secondo le indiscrezioni intercettate in ambienti finanziari, non sarebbero ancora stati definiti i ruoli di advisor finanziari, mentre il dossier sarebbe seguito dagli avvocati delle due parti: cioè lo studio Chiomenti per la famiglia Berlusconi­ Mediaset e Carnelutti per Vivendi.

Insomma, i riflettori restano puntati su Mediaset Premium. Una precedente trattativa su Premium c’era stata, nella primavera del 2015, ma con il gruppo Sky di Rupert Murdoch e si era conclusa con un nulla di fatto. Ed in un mercato con pochi protagonisti globali, non si può neanche dare per certo che il filo con Sky si sia definitivamente rotto.

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