Inter Pirelli rinnovo, ufficiale il prolungamento dell’accordo di sponsorizzazione tra il club nerazzurro e l’azienda di pneumatici. L’annuncio è arrivato oggi nel corso di una conferenza congiunta ad Appiano Gentile, con protagonisti il patron dell’Inter Erick Thohir, Massimo Moratti e il vice presidente esecutivo e CEO Pirelli Marco Tronchetti Provera.

«Oggi è un giorno speciale – le parole di Erick Thohir in conferenza stampa – per me perché presentiamo il prolungamento della nostra collaborazione con un partner storico come Pirelli. Ventuno anni insieme, come un’amicizia. Una relazione nata come sponsorship, diventata partnership e trasformatasi in amicizia. La nostra è la sponsorizzazione più lunga della serie A e una delle più lunghe in Europa e certamente una delle più riconoscibili».

«Inter e Pirelli hanno infatti siglato – ha proseguito il patron nerazzurro – un accordo che li legherà per i prossimi cinque anni dentro e fuori del campo. Questo accordo avrà benefici per entrambi, è basato sui risultati e più faremo bene come Club, anche in Europa, più potremo dare visibilità al brand Pirelli che, parimenti, ci potrà dare maggior supporto economico».

Inter Pirelli rinnovo, accordo al ribasso

Un accordo, però, al ribasso. Le cifre ufficiali le ha rese note lo stesso Tronchetti Provera: «L’accordo ha una grossa componente legata ai risultati, anche questo deve sentire lo spogliatorio. La cifra di base è vicina a 12 milioni, e può raddoppiare se si vince tutto». Senza, tra l’altro, la possibilità di puntare su un secondo sponsor di maglia, visto che, nonostante esistesse l’opportunità, «per noi Pirelli resterà l’unico sponsor», come confermato da Erick Thohir.

Cifre più basse rispetto ai piani del patron nerazzurro, ma anche rispetto al recente passato. Solo per rimanere al bilancio al 30 giugno 2015, l’Inter ha ricevuto da Pirelli una cifra superiore ai 14 milioni di euro (anche per i bonus legati all’Europa League), numeri che dovrebbero scendere sui 13,2 per la stagione in corso.

Inoltre, il management interista prevedeva una sponsorizzazione decisamente più corposa nei suoi prospetti finanziari. Si parla di una differenza di circa 5/6 milioni rispetto alle previsioni, visto che l’aspettativa era di avere una partnership da circa 18 milioni. Il “disavanzo” sarà colmato, quindi, dal contratto firmato con Infront, che garantirà 22 milioni circa dal 2016/17, anno in cui entrerà in vigore anche il nuovo accordo con Pirelli (che durerà fino al 2020/21).

L’Inter aveva provato a chiedere una cifra intorno ai 20 milioni, ma l’azienda milanese ha fatto muro, quasi obbligando i nerazzurri ad accettare l’offerta al ribasso vista la quasi totale assenza di alternative accettabili. Restano così lontani gli introiti da sponsorizzazione di Juventus e Milan, che ricevono 17 milioni ciascuna rispettivamente da Jeep ed Emirates. Certo, resta l’ipotesi di raddoppio dei ricavi (un incasso da 24 milioni) nel caso in cui l’Inter “vinca tutto”, parola di Tronchetti Provera, ma ad oggi pare un’eventualità discretamente complicata. Raggiungere la cifra ipotizzata di 18 milioni, invece, potrebbe essere meno difficile, soprattutto raggiungendo la Champions: la differenza è che Thohir avrebbe voluto quei 18 milioni come base, non comprendendo i bonus.

Inter Pirelli rinnovo, il futuro nerazzurro

La conferenza è stata anche l’occasione per parlare del futuro del club nerazzurro. Un futuro che non deve necessariamente passare per la Champions League, stando al presidente Thohir: «Dobbiamo tornare in Champions come Inter, ma se non dovesse succedere quest’anno non sarebbe la fine del mondo – le parole del patron indonesiano, che domani rientrerà a Giacarta -. C’è una strategia, non c’è rischio fallimento».

Il futuro sarà sempre con Massimo Moratti («vogliamo andare avanti e credo si possa fare, senza grossi shock per società  e azionisti», ha dichiarato l’ex numero 1 nerazzurro), ma soprattutto con chiara apertura verso l’Asia. E lo stesso accordo con Pirelli punta a rafforzare lo sviluppo del marchio all’estero, in particolare sul mercato cinese (visto anche che la stessa azienda di pneumatici è di proprietà del gruppo Chem China).

«Sui partner asiatici – ha dichiarato Thohir -, ho già detto che non abbiamo fretta. Se troveremo partner cinesi firmeremo se no andremo avanti; ma possiamo creare partnership in Africa, ma bisogna verificare le opportunità. Per cui, l’opportunità c’è: abbiamo 190 milioni di tifosi nella regione Asia-Pacifico, e ne ho parlato con Gardini. Portiamo avanti il lavoro sulla Serie A perché dovremo essere molto più aperti in Asia, nella top 10 l’Inter è presente per numero di tifosi, in Cina siamo i numeri uno e il futuro è lì».

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Classe 1990, giornalista.

8 COMMENTI

  1. Sapete dirmi se Pirelli detiene ancore delle quote nella società e in che misura? Grazie.

      • Probabilmente qualcosina in meno visto che nel famoso comunicato del passaggio di consegne da Moratti a Thohir si parla più in generale di un 0,5% in mano ad azionisti di minoranza. Corretto?

        • Attualmente le quote di F.C. Internazionale S.P.A. sono così suddivise:
          – 70% di proprietà di International Sports Capital (Thohir)
          – 29,49 di proprietà di Internazionale Holding (Moratti)
          – 0,48% di proprietà di Pirelli
          Il restante 0,03% in mano a piccoli azionisti.

  2. Alla luce di questi non proprio previsti sviluppi (… o non sviluppi) della parte commerciale dei ricavi della società Inter a livello consolidato (minori introiti da sponsorizzazione, sviluppo di partnership commerciali in Asia più lento di quanto previsto inizialmente dal piano industriale), pongo tre domande:
    1) quanto è prevedibile che fatturi il gruppo al 30 giugno 2016? (i 190 mln, o quasi, sperati, si allontanano
    2) riusciremo a rispettare i parametri UEFA per partecipare alla prossima EL senza multe?
    3) prevedo che saremo costretti a realizzare plusvalenze da vendita asset (calciatori) a giugno (intendo Icardi, se le offerte saranno > 30 mln, e a cercare di piazzare coloro che non rientreranno più nel progetto tecnico e le cui cambiali scadono appunto a giugno); concordate?
    Grazie e complimenti per i contenuti della testata.

    • 1) Per il fatturato 2016, abbiamo fatto una simulazione qualche settimana fa, eccola https://test.calcioefinanza.it/2016/02/16/ricavi-inter-2016-infront-braccino-pirelli/ I numeri di Pirelli sono leggermente maggiori rispetto a quanto avevamo previsto. Resta una simulazone, indicativa ma da non prendere con la certezza della precisione al 100%.
      2) Sulla questione Fair Play Finanziario: in società sono sicuri di riuscire a rientrare nei -30 (ricordo che non deve essere -30 nel bilancio, perché l’Uefa non considera una serie di fattori come investimenti nelle strutture, nelle giovanili ecc). Ad oggi comunque è difficile saperlo, ci si può basare solo sulla loro sicurezza
      3) Senza Champions le plusvalenze sono il metodo più “facile” per aumentare i ricavi, d’altronde anche la scorsa estate Kovacic è stato ceduto prevalentemente per quello. Il nome forte resta quello di Icardi, ma come dici tu farei attenzione a chi ha le “cambiali” in scadenza, come Brozovic.

  3. Grazie per le risposte, leggerò senz’altro la previsione di fatturato.
    Mi auguro che anzitutto la mia Inter, ma poi anche le altre società italiane, per lo meno quelle di prima fascia, realizzino finalmente che devono invertire l’equazione che è stata valida fino una dozzina di anni fa, quando si ragionava secondo il principio che solo i risultati sportivi portavano come conseguenza quelli economici. Oggi è vero il contrario, ossia devono venire prima i risultati economici, ottenuti tramite vie commerciali indipendenti dai risultati sportivi, e poi, come conseguenza (se tali proventi sono ben investiti), arriveranno anche quelli sportivi (i casi di Bayern Man Utd ecc. dovrebbero essere materia di studio per i nostri dirigenti). Non per nulla in Italia domina l’unica società che ha iniziato per tempo tale processo di trasformazione, e che dunque è l’unica che dispone di risorse da investire. Per carità, ancora insufficienti per entrare stabilmente nel novero delle top five in Europa, ma sufficienti per sbaragliare la concorrenza in Italia. Sarà un processo lungo per l’Inter, ma mi pare che la managerialità di Thohir (non i suoi capitali, che non sembrano così cospicui) stia iniziando a dare qualche frutto, per lo meno nel dare una struttura organizzata con competenze, responsabilità e obiettivi definiti, anzitutto in ambito aziendale e poi in ambito sportivo.
    Complimenti ancora e grazie.

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