Volume d’affari italia Sky Discovery. Gennaio non può essere considerato la cartina di tornasole del mercato pubblicitario. Detto ciò, il saldo positivo degli investimenti in advertising, nel primo mese dell’anno, può essere un segnale importante. A sostenere la mini-ripresa del settore è stata soprattutto la televisione, che con un balzo del 4,7%, rispetto a una crescita totale della spesa in rialzo del 2,5%, ora pesa per il 66% della torta complessiva. A scriverne oggi è il quotidiano MF – MilanoFinanza.
Tradotto: a gennaio, sul piccolo schermo, sono finiti i due terzi degli investimenti pubblicitari. Una soglia mai raggiunta negli ultimi anni che dimostra la forza del mezzo di comunicazione. Ma che è uno spauracchio per il sistema visto che di fatto i network tv si contano sulle dita di una sola mano.
E a dare una significativa spinta agli spot sono stati in particolare i due grandi broadcaster Usa, Sky e Discovery. Forti della nuova e significativa presenza sul mercato della tv generalista free, rispettivamente con i canali Tv8 e Nove, registrano balzi del 12,5 e del 19,8%.
Sky oggi vale oltre 32 milioni, mentre Discovery quasi 17 milioni. A risentirne è soprattutto la La7 di Urbano Cairo (11,9 milioni, +0,4%), mentre Mediaset si conferma leader indiscussa con 169 milioni (+2,8%) mantenendo a debita distanza la Rai (54,6 milioni, +3,5%).
Il mercato, come certificato da Nielsen, a gennaio ha comunque generato una raccolta complessiva di 432,6 milioni con due segnali importanti. Il primo è il ritorno al segno positivo per i quotidiani (media tra i più colpiti degli ultimi anni) che chiudono il primo mese dell’anno con investimenti per 47,9 milioni (+2,2% rispetto a gennaio 2015). Il secondo è il rallentamento fisiologico della radio che dopo quasi due anni di costante upside a gennaio ha chiuso in calo del 3,4% con una raccolta di 22,53 milioni.