Dopo l’attentato di Bruxelles cresce l’allarme in vista degli Euopei 2016 e già i prossimi giorni saranno un banco di prova importante per le intelligence e la sicurezza intorno agli stadi in vista del torneo continentale di quest’anno, momento di massima allerta per tutti.

Al momento nessuno parla di porte chiuse ma tutto si muove nella direzione di un innalzamento dei livelli di sicurezza. La Gazzetta dello sport oggi fa il punto della situazione su tutto quel che si sta facendo per garantire i tifosi nel normale svolgimento delle gare, già a partire dalle prossime amichevoli.

Le autorità francesi hanno chiesto otto poliziotti italiani di cui sei operativi al seguito della squadra e due ufficiali di collegamento fissi a Parigi prima e durante l’Europeo a coordinare informazioni e ordini. Scelti tra gli esperti di manifestazioni sportive e rapporti con le tifoserie. Un numero che con ogni probabilità verrà rivisto al rialzo dopo gli attentati di Bruxelles.

Il ministero dell’Interno francese ha già dato disponibilità a mettere in campo gli agenti speciali, le famose teste di cuoio del Gign, il Gruppo d’intervento della Gendarmeria nazionale. Gli attentati di ieri alzano ulteriormente l’asticella.

L’Italia, suo malgrado, merita un’attenzione particolare. La nostra Nazionale, infatti, esordirà il 13 giugno, a Lione, contro il Belgio, insieme alla Francia il Paese più nel mirino dei terroristi islamici. Impossibile prevedere oggi nei dettagli il piano di sicurezza che sarà approntato per la partita, basti dire però che se fosse stata in programma oggi o domani, molto probabilmente la sfida sarebbe stata annullata o almeno disputata a porte chiuse.

È opinione comune in Europa che il nostro apparato di intelligence sia all’avanguardia. Un esempio è il piano di sicurezza messo in campo per il quadrangolare Under 19 per l’accesso all’Europeo di categoria, in programma a Padova, Vicenza e Caldogno da venerdì a mercoledì, che vede coinvolte le Nazionali di Italia, Svizzera, Israele e Turchia.

L’albergo che ospita le squadre sarà presidiato 24 ore su 24, tutti gli spostamenti scortati da uomini della Questura e della Digos, le partite blindate e, nel caso di Israele, allenamenti sorvegliati e bonifiche dell’area con gli artificieri prima di ogni spostamento. Più o meno quello che da mesi il gruppo coordinato dal presidente dell’Osservatorio Alberto Intini e dal suo vice Massimo Passariello fa sulla Nazionale maggiore.

Domani a Udine, come fu già a Bologna per la sfida con la Romania, l’Italia affronterà la Spagna in una città blindata. Centinaia di uomini saranno in campo (il numero preciso sarà fissato oggi), tanti per un’amichevole che non prevede tifosi ospiti. Artificieri e unità cinofile «puliranno» l’area della Dacia Arena già da oggi.

E a Monaco di Baviera, dove martedì è in programma la sfida con la Germania, suonerà più o meno la stessa musica. Le autorità tedesche hanno assicurato che la nostra Nazionale riceverà lo stesso identico trattamento dei padroni di casa. Anche lì, scorta, bonifiche e controlli a tappeto all’Allianz Arena. Da questo punto di vista, gli azzurri possono dormire sonni tranquilli.

Intanto in Francia da ieri non è più esclusa l’ipotesi di cancellare i punti ufficiali di ritrovo dei tifosi nelle dieci città coinvolte dall’evento Uefa (se ne stimano 100 mila dopo ogni partita). Non in discussione invece le amichevoli con la Russia martedi allo Stade de France e venerdì in Olanda.

La Francia da mesi vive in stato d’emergenza. Provvedimento che implica il dispiegamento di 10mila soldati su tutto il territorio. Ieri, il presidente Hollande ha aumentato di altre 1600 unità il contingente di 5mila tra poliziotti e gendarmi già impiegati per la difesa dei cittadini.

L’Uefa prevede in più 10mila agenti privati, in aumento del 7% rispetto alle previsioni iniziali. Spetterà a loro gestire gli stadi, ma anche gli hotel e i campi base delle 24 nazionali. Ogni ritiro poi sarà protetto da almeno due squadre di corpi speciali antiterrorismo, ma la copertura sarà modulata in funzione dei rischi legati ad ogni squadra, sotto il coordinamento di una cellula speciale centralizzata al Ministero degli interni, attiva 24 ore su 24.

Lo Stato ha deciso però di investire altri due milioni di euro, oltre ai 17 in bilancio, per completare i circuiti di videosorveglianza nelle Fan Zone dove si accederà senza bagagli e solo dopo aver superato metal detector e perquisizioni.

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