Lega Pro penalizzazioni fallimenti, in 5 stagioni i problemi per le società dell’ex Serie C non sono mancati. E hanno causato spesso rivoluzioni in classifica.

«Che sport è questo dove ogni settimana la classifica cambia e da una domenica all’altra le squadre si trovano ad affrontare avversari con motivazioni e obiettivi radicalmente modificati», l’accusa lanciata da Gennaro Gattuso, tecnico del Pisa. «Accade solo in Italia, succede che facciamo campionati professionistici dove ogni settimana cambiano le classifiche, ma che razza di sport è questo – ha proseguito il campione del mondo nel 2006 -. Perché io devo giocare contro una squadra che non è ferita e poi la stessa va ad affrontare un’altra compagine dopo aver subito una penalizzazione? Ditemi voi se è uguale. Sento dire che si deve fare una Lega Pro a 60 squadre… a 30 andrebbe fatta! Chi ha i soldi li mette e si iscrive, ma siccome lo votano perché ha promesso… meglio andare a casa e stiamo con i figli allora. Ora ci manca solo che blocchino le retrocessioni».

In fondo Gattuso non sembra avere tutti i torti: basta guardare le classifiche delle ultime stagioni per scoprire un vero e proprio buco nero in quanto a penalizzazioni. Dal 2011 ad oggi, infatti, sono stati ben 243 i punti di penalità affibbiati alle società dell’ex Serie C.

Lega Pro penalizzazioni fallimenti, i dati delle ultime cinque stagioni
Lega Pro penalizzazioni fallimenti, i dati delle ultime cinque stagioni

Nelle ultime cinque stagioni, infatti, su 329 squadre partecipanti alla Lega Pro ben 71 sono state penalizzate: la media è di 3,4 punti per ciascuna squadra sanzionata, 0,7 per ogni società che ha disputato un campionato. La “colpa” maggiore sono le inadempienze con la co.Vi.Soc, spesso sintomo di problemi finanziari. E non è un caso she siano fallite ben in 28 dal 2011: significa che nel giro di cinque stagioni è scomparsa quasi una squadra su 10 tra quelle che hanno partecipato all’ultimo campionato professionistico.

Lega Pro penalizzazioni fallimenti, scomparse anche alcune big

Il passaggio ad una sola divisione sembrava potesse dimunire i problemi, in realtà così pare non essere stato: nelle ultime due stagioni 32 squadre penalizzate su 114 (più di una su 4), 107 punti di penalità e sei fallimenti, tutti nel campionato 2014/15. La scorsa estate, giusto per capire la portata del problema, sono fallite società storiche come Varese, Venezia e Reggina. E la stagione non è ancora finita: qualcuno potrebbe aggiungersi alla lista. A dimostrazione che in Lega Pro qualcosa non funziona.

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Classe 1990, giornalista.

4 COMMENTI

  1. Ne stavo parlando proprio ieri sera e oggi con mio padre: secondo me l’unica soluzione è anticipare all’inizio della stagione tutti i costi della società di tutto l’anno (chiaramente quelli sicuri e fissi, come ad esempio gli stipendi) mediante costituzione di garanzie patrimoniali e personali del presidente a copertura delle spese stagionali, visto che la fideiussione, anche se nel lungo periodo garantisce i pagamenti dei debiti, nel breve non può evitare situazioni come quelle del mio rimini, dove i giocatori non prendono lo stipendio da settembre-ottobre e sono costretti a dormire negli spogliatoi del romeo neri…mio padre replicava che con questo sistema in lega pro ci giocherebbero 5 squadre al massimo, ma io non posso non replicare che se le cose starebbero veramente così allora la lega pro non si dovrebbe neanche giocare. Altro problema che ho sottolineato: prendiamo (come calcio italiano) il 40% dei diritti tv rispetto alla premier league , ma abbiamo 4 squadre professionistiche in più (96 contro 92), e potevano essere 10 in più se i gironi di lega pro fossero stati, come preventivato, a 20 squadre; a me sembra quasi un paradosso….Altra cosa che mi è venuta in mente: secondo me il bacino d’utenza della lega pro non è mai stato così grande e ramificato come negli ultimi anni: messina è il 13simo comune d’italia per popolazione, padova il 14esimo, catania il decimo; nei primi 30 comuni italiani per popolazione ci sono più squadre di lega pro che squadre di serie b, e le squadre della lega pro coprono 19 regioni su 22. Tutti questi numeri per dire che a livello di visibilità per uno sponsor non è così sconveniente investire nella lega pro, e allora perchè i dirigenti della lega pro non fanno niente di niente per cercare un main sponsor o più sponsor per il campionato? Perchè nessuno fa niente per aumentare la presenza nelle trasmissioni delle tv nazionali? Ormai affittare un canale e creare tv dal nulla è parecchio semplice, basterebbe un investimento relativamente basso, e facendo vedere le partite di lega pro in chiaro sicuramente fai più ascolti i tante varie emittenti che ci sono adesso, attiri sponsor e pubblicià e i costi potrebbero non essere così alti come si pensa, basta organizzarsi….perchè la lega pro non si organizza e inizia a sfruttare tutte le potenzialità che ha? Io ho una mia teoria: i voti della lega pro in FIGC contano molto, addirittura nell’elezione del presidente federale contano molto più di serie a e b, e allora secondo me qualcuno vuole che la lega pro dipenda dai fondi erogati dalla FIGC, in modo da poter controllarne i voti, ed è per questo che tengono tutto fermo…

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