Canali calcio Mediaset Premium Vivendi. Mediaset e Vivendi preparano le nozze, con scambio di azioni e apertura dei rispettivi consigli d’amministrazione. I contratti sono pronti, resta da verificare ancora qualche piccolo dettaglio, e salvo slittamenti entro la fine della settimana i legali di Chiomenti e Carnelutti dovrebbero presentare tutte le carte. Ne scrive oggi il Corriere della sera, che rivela anche alcuni particolari sull’intesa che riguarda i contenuti.
Per domani, venerdì 8 aprile, alle 17 è stato convocato un Cda straordinario dal quale, dicono le fonti, è atteso il via libera all’affare. Dal punto di vista prettamente finanziario l’accordo consisterà in uno scambio di azioni tra Mediaset e Vivendi, circa il 3,5% del capitale, con la vendita contestuale della paytv Mediaset Premium al gruppo francese.
Non tutta la paytv. Il passaggio riguarderà gli abbonati, le strutture di trasmissione e quelle tecniche (incluse le redazioni), i diritti di trasmissione del calcio e i canali dedicati al pallone. Tutto il resto rimarrà in capo a Mediaset, che continuerà ad avere la proprietà degli otto canali che trasmettono film e serie tv sul digitale ideate in casa, diritti inclusi, mantenendo il ruolo di fornitore di Premium. Un po’ come Fox fa per Sky.
L’accordo industriale prevede anche l’apertura dei rispettivi board al nuovo socio. In Vivendi dovrebbe entrare il ceo e vicepresidente del Biscione, Pier Silvio Berlusconi, mentre in quello di Cologno potrebbe andare Yannick Bolloré, il secondogenito del presidente di Vivendi, Vincent Bolloré, che ha lavorato all’operazione Premium insieme a Tarak ben Ammar, oppure il ceo Arnaud de Puyfontaine. Dipende anche dalla scelta che farà Vivendi.
L’accordo sarebbe quello di portare nei rispettivi consigli lo stesso livello di «seniority» e quindi Berlusconi-Bolloré oppure due manager di prima linea. In consiglio, comunque, verrebbe messo a disposizione solo un posto, vista l’esiguità della quota di capitale che verrà scambiata. Premium, sebbene rappresenti l’oggetto principale dell’operazione, è tuttavia solo una parte dell’accordo tra Berlusconi e Bolloré, che punta a creare una piattaforma paneuropea nella pay-tv, anche in streaming, e nella produzione e vendita di contenuti.