Multe record Antitrust da 66 milioni complessivi da pagare per l’assegnazione dei diritti televisivi della Serie A relativi al triennio 2015-2018, assegnati nel 2014: RTI/Mediaset Premium è stata multata per 51 milioni, Infront per 9 milioni, Sky Italia per 4 milioni, la Lega di A per 1,9 milioni. Lo comunica l’Autorità sul proprio sito. Oggetto del provvedimento – spiega – l’intesa restrittiva della concorrenza che, in violazione dell’articolo 101 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea, ha alterato la gara per i diritti televisivi sul Campionato di serie A per il triennio 2015-2018. A giudizio dell’Autorità, l’intesa si è realizzata sostituendo con una soluzione concordata l’esito dell’assegnazione dei pacchetti A, B e D che discendeva dal confronto delle offerte presentate dai broadcaster il 5 giugno di quello stesso anno.

Multe Antitrust a Sky, Mediaset Premium, Lega e Infront
Multe Antitrust a Sky, Mediaset Premium, Lega e Infront

“La Lega calcio, su suggerimento e con l’ausilio di Infront, invece di aggiudicare su questa base i diritti ha promosso – spiega l’Agcm – una soluzione negoziale che, in contrasto con le regole del bando, ha recepito l’assegnazione concordata con i due principali concorrenti”. Per l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, RTI/Mediaset Premium ha condiviso la soluzione concordata per l’assegnazione dei diritti fin dall’apertura delle buste, in ragione delle offerte presentate. Né l’autorizzazione ricevuta a concedere la sub-licenza sul pacchetto D avrebbe potuto ingenerare alcun affidamento sulla liceità delle condotte assunte dalle parti, emerse solo in seguito agli accertamenti ispettivi svolti dall’Autorità.

Quanto a Sky, sottolinea l’Autorità nel comunicato, benché abbia aderito in ultimo al disegno di spartizione, ha assunto all’inizio un atteggiamento nettamente contrario alle iniziative delle altre parti ed è stata “indotta” all’intesa anche dal loro comportamento, per mantenere poi un “atteggiamento collaborativo” nei confronti dell’Agcm. I soggetti sanzionati dal provvedimento dell’Autorità hanno concertato così l’esito dell’aggiudicazione dei diritti, sostituendo tale accordo al risultato della procedura competitiva prevista dalla legge.

Tutto ciò ha prodotto l’effetto di garantire la ripartizione del mercato tra i due operatori storici, assicurando l’assegnazione di diritti a uno di questi (RTI/Mediaset Premium) e precludendo l’ingresso di nuovi operatori sia nell’immediato (Eurosport in relazione al pacchetto D), sia in futuro (l’alterazione della gara è tale da incidere negativamente sulla credibilità delle future gare e, quindi, sulle aspettative di ingresso di nuovi player, scoraggiando qualsiasi concorrenza sul merito).

L’intesa accertata dall’Antitrust, sovvertendo l’esito della gara rispetto alla procedura competitiva stabilita dal “Decreto Melandri”, ha influito di conseguenza sulla ripartizione di risorse strategiche per il mercato della pay tv e per quello della raccolta pubblicitaria. L’Autorità ha ritenuto perciò l’intesa “restrittiva per oggetto”, giudicandola particolarmente grave ai sensi della consolidata giurisprudenza nazionale e comunitaria.

Nello stesso provvedimento dell’Antitrust, infine, “si condivide l’esigenza rappresentata dall’Autorità per le garanzie nelle Comunicazioni circa un rafforzamento dell’efficacia delle Linee Guida previste dal d. lgs. n.9/2008, che andrebbe altresì estesa a una più ampia riforma del quadro normativo, al fine di incentivare ulteriormente le dinamiche competitive dello specifico settore interessato”.

Multe record Antitrust da 66 milioni, le reazioni

«Mediaset è letteralmente allibita dall’odierna decisione dell’Antitrust», si legge in una nota dell’azienda del biscione, che definisce la sentenza «infondata, basata su un teorema costruito sulla sabbia e del tutto privo di qualsiasi riscontro probatorio. Decisione su cui Mediaset ricorrerà immediatamente nelle sedi competenti con istanza urgente di sospensiva, certa di un esito ben diverso. La disparità di trattamento tra i vari soggetti coinvolti, marchiana quella tra Mediaset e Sky, è priva di qualsiasi giustificazione. Di fronte all’infondatezza delle tesi dell’Agcm – conclude – e all’inusitata disparità di trattamento tra gli operatori televisivi coinvolti, Mediaset è certa che l’odierna decisione non supererà il vaglio dei gradi successivi di giudizio immediatamente attivati». «I fatti sono stati completamente travisati», il commento invece di Infront (che inoltre farà ricorso al TAR) raccolto dall’Ansa.

Sky infine Sky prende «positivamente atto della decisione dell’AGCM» sui diritti tv per la serie A. «In attesa di leggere attentamente il testo completo della decisione – sottolinea la nota della tv satellitare -, possiamo già notare che l’Antitrust ha accolto sostanzialmente la tesi difensiva di Sky e riconosciuto che l’azienda non ha promosso alcun accordo restrittivo della concorrenza, cooperando pienamente con l’Antitrust per tutto lo svolgimento dell’indagine».

In serata è arrivato anche il commento della Lega calcio di Serie A che «prende atto con rammarico ed esprime un netto giudizio critico sul provvedimento pubblicato in data odierna dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato. La Lega, infatti, ritiene che questa decisione sia stata adottata sulla base di una ricostruzione errata dei fatti e dei dati istruttori», aggiunge. La Serie A si dice «convinta di aver agito nel pieno rispetto della normativa vigente e delle regole di gara, si riserva di tutelare i propri diritti e interessi in ogni sede competente», conclude.

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