Bilancio Milan 2015 – Il Milan ha chiuso l’esercizio al 31 dicembre 2015 con una perdita netta consolidata di 89,3 milioni di euro, pressoché in linea con il rosso di 91,3 milioni del 2014. Una perdita che porta il rosso cumulato degli ultimi 6 esercizi a quota 340 milioni, per una media di 56,6 milioni l’anno. Sempre prontamente ripianata dall’azionista di controllo Fininvest (dal 1986 al 2016 Silvio Berlusconi ha versato nelle casse del Milan circa 865 milioni).

La perdita del 2015 è frutto di una contrazione dei ricavi caratteristici (senza considerare i proventi da gestione dei calciatori), scesi a 216,7 milioni dai 222 milioni del 2014,  e dell’aumento dei costi operativi, in particolare quello del personale, cresciuto fino a 163,9 milioni nel 2015 rispetto ai 154,7 milioni dell’anno prima.

Bilancio Milan 2015, l'andamento dei ricavi
Bilancio Milan 2015, l’andamento dei ricavi

Nel dettaglio il calo dei ricavi è da imputarsi ai minori incassi da stadio (16,7 milioni nel 2015 contro i 25,6 milioni del 2014) anche a causa di un minor numero di partite di cartello disputate a San Siro nel corso dell’anno fiscale 2015.

Bilancio Milan 2015, andamento dei ricavi da stadio
Bilancio Milan 2015, andamento dei ricavi da stadio

Pressoché stabili anno su anno i ricavi da diritti tv a 84 milioni. Nel 2014 erano stati 89,8 milioni per via del premio corrisposto dalla Uefa per l’ottavo di finale di Champions League perso con l’Atletico Madrid. Il minor contributo della Champions è evidente guardando i bilanci dal 2010 al 2013.

Bilancio Milan 2015, andamento ricavi da diritti tv
Bilancio Milan 2015, andamento ricavi da diritti tv

Anche grazie ai rinnovi contrattuali con Emirates e Adidas e al lavoro fatto dall’advisor Infront sul fronte delle altre sponsorizzazioni, i ricavi commerciali del Milan sono cresciuti a 82,8 milioni dai 78,6 milioni del 2014. Si tratta del dato più alto degli ultimi 6 esercizi, che conferma il brand Milan come il più appetito in Italia dagli sponsor, nonostante le prestazioni deludenti della squadra.

Bilancio Milan 2015, andamento dei ricavi commerciali
Bilancio Milan 2015, andamento dei ricavi commerciali

Sul fronte dei costi non può non notarsi l’incremento di circa 10 milioni del costo del personale. Un incremento dovuto alla campagna acquisti della stagione 2015/16 con l’ingaggio di giocatori con stipendi importanti come il colombiano Carlos Bacca (7 milioni lordi) e al fatto che il Milan continua a pagare lo stipendio da 8 milioni lordi di Fernando Torres dal gennaio 2015 in prestito all’Atletico Madrid.

Bilancio Milan 2015, evoluzione costo del personale
Bilancio Milan 2015, evoluzione costo del personale

Nel dettaglio, il club rossonero ha speso 144,5 milioni per il personale tesserato, di cui 126,6 (116,0 nel 2014) come compensi contrattuali per i calciatori.

Bilancio Milan 2015, le operazioni di mercato

Il mercato dell’estate 2015 è stato decisamente costoso: «La campagna trasferimenti “estiva” 2015/2016 ha comportato un bilancio negativo pari a 115,6 milioni di euro, con investimenti per 122,6 milioni e cessioni per 7,0 milioni di euro», si legge nel bilancio Milan 2015. Tanto che i diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori sono aumentati da 72,1 milioni nel 2014 a 139,4 nel 2015.

Plusvalenze (inserite tra i ricavi), inoltre, quasi al minimo storico per il club: nel 2015 infatti ci sono stati solo 1,2 milioni di plusvalenze, derivanti per la metà dalla cessione di Saponara all’Empoli.

Bilancio Milan 2015, debiti e patrimonio

Alla luce della perdita, il Gruppo Milan ha attualmente un patrimonio netto negativo per 33,3 milioni, di fatto già coperta dalla famiglia Berlusconi, visto che nel corso del 2015 Fininvest ha infatti effettuato versamenti in conto capitale per 150 milioni di euro (oltre ad aver aperto una linea di credito per altri 70 milioni), con un ulteriore versamento di 10 milioni già effettuato nel 2016.

La posizione finanziaria netta del gruppo Milan è di 188,5 milioni, in miglioramento rispetto ai 246,8 del 2014. I debiti sono complessivamente 336 milioni, di cui 53 verso le banche (erano 141 nel 2014) e 136 verso altri finanziatori (in maggior parte per factoring sui diritti tv e sugli accordi commerciali), a fronte di crediti per 130,7 milioni. In attesa di scoprire quale sarà il futuro della società.

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