Patto di esclusiva Galatioto cinesi Milan. La soffertissima gestazione della trattativa per la vendita del Milan ai cinesi si è virtualmente conclusa ieri. Nel classico lunedì di Arcore con i figli, che da tempo spingono compatti per la cessione, Silvio Berlusconi è passato dalla riluttanza mattutina all’assenso pomeridiano al patto di esclusiva col consorzio cinese, pronto a rilevare la maggioranza del club entro metà giugno. Ne scrivono oggi sia La Repubblica che La Gazzetta dello sport.
La Gazzetta dello sport infatti rivela che fonti americane legate alla Galatioto Sport Partnes (l’advisor della trattativa) si dicono molto più ottimiste rispetto al giorno delle dichiarazioni di Silvio (quando l’uscita sugli imprenditori italiani aveva irritato la controparte). Non solo: freddezza evidentemente superata, i cinesi sono di nuovo sereni e aspettano a breve sviluppi decisivi per una conclusione favorevole del primo atto (quello sulla trattativa in esclusiva), magari già nelle prossime ore.
Secondo fonti finanziarie vicine alla trattativa, già oggi dovrebbe arrivare la chiamata del Cda della holding di famiglia: ormai si lavora agli estremi dettagli. Il passaggio era tecnicamente fondamentale. Per il proprietario sarà ancora possibile fare marcia indietro, durante il mese riservato alla definizione tra Fininvest e acquirenti tuttora misteriosi – secondo indiscrezioni, ci sarebbero il fondo immobiliare Evergrande e il re dell’e-commerce Jack Ma, attraverso il suo “family office” – del contratto per il trasferimento del 70% (circa 350 milioni di euro) delle quote del Milan.
I nodi residui sono:
– l’esatto esborso iniziale
– il nuovo assetto societario (amministratore delegato unico)
– la delicata gestione dell’interregno
Con la firma ogni trattativa verrebbe di fatto congelata per un mese: acquisti, cessioni, eventuale scelta dell’allenatore, rinnovi di contratto, tranne il triennale di Montolivo dato ormai per cosa fatta.
A pesare sulla scelta di Berlusconi è stata soprattutto la volontà dei figli. Ma anche la contestazione dei tifosi e il modesto spettacolo dell’1-0 di sabato a Bologna in 11 contro 10 hanno avuto importanza. L’infelice videomessaggio su Facebook con maldestro fotomontaggio di un provino giovanile in maglia rossonera, voluto dal padrone senza avvertire la famiglia e i collaboratori e confezionato per rivendicare il diritto a tenere il club fino alla comparsa di compratori affidabili, è oggetto di incessanti beffe dei milanisti, mentre Fininvest conferma coi fatti di credere alla cordata cinese.
Né al malinconico presidente arrivano buone nuove dalla squadra in cui i giocatori col contratto in scadenza (Balotelli, Alex, Abbiati, Zapata, Mexès), quelli in partenza (Ménez, Honda, Bacca che piace al Bayern di Ancelotti) e quelli tentati da altri club (Donnarumma, Bonaventura, De Sciglio, Bertolacci, Calabria) sono pericolosamente numerosi.
Il lavoro dei dirigenti Fininvest sulle garanzie bancarie è ormai vicino alla definizione: presto verrà posto all’attenzione del padrone rossonero. Ogni giorno è buono per ipotizzare la firma sulla trattativa in esclusiva: potrebbe così arrivare già oggi, o magari domani o comunque in settimana.